GROSSETO – In attesa della decisione della Corte Costituzionale che il 6 novembre si pronuncerà sulla riforma delle province, un’altra giornata chiave per il futuro delle amministrazioni provinciali sarà quella di mercoledì prossimo. Tra tre giorni infatti si riunirà il consiglio dei ministri e prenderà in esame il decreto sugli accorpamenti previsti con il riordino e la situazione sarà sicuramente più chiara anche per il destino di Grosseto e delle altre province toscane.
Secondo alcune indiscrezioni però l’orientamento del governo sarebbe mutato dopo l’incontro di venerdì scorso al Ministero dell’Interno tra i rappresentanti dell’Unione delle Province Italiane e i ministri Anna Cancellieri e Filippo Patroni Griffi. L’esecutivo avrebbe fatto retromarcia sull’ipotesi commissariamento delle province e fine anticipata delle legislatura a metà del 2013. Questo non dovrebbe succedere e tutte le amministrazioni dovrebbero rimanere in carica fino alla scadenza naturale del mandato.
Il condizionale in questi casi è un puro esercizio di forma, ma è utile sopratutto perché sono stati molteplici i cambiamenti di direzione che negli ultimi mesi sono stati compiuti dal governo Monti.
Per quanto riguarda la Toscana poi si fa sempre più strada l’ipotesi che Arezzo possa ottenere il riconoscimento di provincia senza dover entrare nel meccanismo perverso degli accorpamenti. Una notizia che interessa anche Grosseto e sopratutto che garantirebbe una soluzione, quella dell’unione con Siena, più adeguata e meno indolore rispetto alla maxi provincia del sud che sarebbe la più grande d’Italia.