di Barbara Farnetani
GROSSETO – Una rissa per futili motivi. Parole grosse, minacce, poi pugni e calci con un uomo rimasto a terra e l’altro che ha fatto perdere le proprie tracce. Tutto risal alla notte tra sabato e domenica scorsi, davanti ad una nota discoteca nella zona dell’Ippodromo del Casalone. All’uscita dal locale ad incontrarsi sono due comitive, una di Rumeni e l’altra di Albanesi. Uno degli albanesi si stacca dal gruppo e va a salutare la fidanzata di uno dei rumeni, la prende per un braccio la alza in aria da dietro. I due si conoscono, sono amici, senonché uno dei ragazzi rumeni, non il fidanzato però, forse annebbiato dai fumi dell’alcol vede il gesto come una mancanza di rispetto e aggredisce verbalmente l’altro per passare presto alle minacce “chiamo un mio amico e te la faccio pagare” a questo punto l’albanese, 33 anni, residente a Marina di Grosseto, perde le staffe e inizia a colpire il Rumeno, uno due tre cazzotti, l’altro non prova neppure a difendersi e subisce senza reagire, prova a dividerli anche l’addetto alla sicurezza del locale, ma senza successo, finché il giovane cade a terra senza sensi. C’è un fuggi fuggi generale, sono le 3.30 quando il buttafuori chiama il 118. Il rumeno, 28 anni, viene portato all’ospedale e da qui, vista la gravità della situazione, trasferito a Siena con l’elisoccorso Pegaso con una emorragia e un edema cerebrale e lì si trova tutt’ora l’uomo in gravi condizioni.
Sul posto viene inviata una volante della polizia per un sopralluogo, da qui prendono il via le indagini della Squadra mobile che risale agli amici della vittima grazie ad una serie di controlli a cui l’uomo era stato sottoposto in passato. Si risale alle persone con cui era stato identificato, e da queste alla fidanzata del ragazzo. La giovane racconta che il compagno quella sera era andato a ballare con alcuni colleghi e connazionali (l’uomo è dipendente di un’azienda agricola). Da loro si risale alla coppia che era con il giovane rumeno al momento dell’aggressione. Sono loro a raccontare dello scontro verbale con l’Albanese, anche se sono andati via prima che iniziassero le botte, lo conoscono con il suo soprannome italiano, Michele. Saranno poi gli uomini della Squadra mobile, tramite un’accurata indagine, a risalire al vero nominativo dell’uomo, che attraverso alcune foto, viene riconosciuto anche dal buttafuori del locale. L’uomo viene fermato a Marina, e una volta in Questura ammette le proprie responsabilità. Il giudice ha convalidato il fermo, disposto l’obbligo di dimora a Marina di Grosseto (l’uomo, che era impiegato nella ristorazione, attualmente non sta lavorando ed ha il permesso di soggiorno scaduto) con divieto di uscire la notte dalle 21 alle 6 del mattino.
Già in passato, sempre di fronte allo stesso locale, c’era stata una rissa in cui erano coinvolti alcuni albanesi, in quel caso uno di loro aveva anche estratto un’arma poi risultata rubata e aveva sparato.