di Daniele Reali
MASSA MARITTIMA – Dall’emergenza umanitaria dei profughi all’emergenza sul loro futuro. Sono 70 i migranti che sono ospiti nell’ambito del percorso di accoglienza internazionale di quattro strutture presenti nei comuni di Massa Marittima, Montieri e Scarlino. Ad aprile 2011 arrivarono nelle Colline Metallifere 171 persone provenienti da 16 paesi diversi sulla spinta di quella che venne definita la “Primavera Araba”. Oggi più di 100 hanno lasciato la provincia di Grosseto, ma per le persone che sono rimaste il percorso di accoglienza terminerà il prossimo 31 dicembre. Da quella data in poi il loro futuro è a rischio ed è per questo che i tre comuni coinvolti nel progetto di ospitalità insieme a Provincia e Regione e alle altre istituzioni del territorio stanno cercadno una soluzione che garantisca da una parte l’integrazione dei migranti e eviti dall’altra situazioni di tensione.
«Dobbiamo trovare soluzioni per gli ospiti che decideranno di rimanere in Italia» ha spiegato l’assessore al comune di Massa Marittima Luciano Fedeli (nella foto al centro insieme all’assessore di Scarlino Arianna Picci e all’assessore di Montieri Carlo Traditi). «Parleremo con i profughi per capire chi è intenzionato a tornare nel proprio paese sorpautto in tutti quei casi dove ci sia la garanzia del rispetto dei diritti umani». Il problema di un futuro in Italia dovrebbe riguardare almeno 40 persone che rappresentano i 12 nuclei familiari presenti proprio a Massa Marittima. «Tutti insieme – ha aggiunto – stiamo studiando una soluzione per evitare che dal 1 gennaio si possa creare una nuova emergenza su questo territorio: non possiamo chiudere la porta a chiave il 31 dicembre e abbandonare a se stessi queste persone».
In poco più di un anno non sempre la comunità locale ha compreso bene le scelte fatte sull’accoglienza dei profughi e sulle risorse destinate alla loro presenza. Risorse, come hanno spiegato gli assessori di Scarlino Arianna Picci e di Montieri Carlo Traditi, hanno rappresentato invece per le Colline Metallifere anche un’opportunità. I fondi utilizzati infatti per i profughi, circa 2 milioni di euro per una spesa di 46 euro pro capite al giorno, sono fondi europei che sono arrivati sul territorio attraverso il ministero dell’Interno. «Soldi – ha osservato Fedeli – che non hanno gravato sulle casse comunali, sulla Asl, su Provincia o Regione e che non hanno limitato i servizi per i residenti».
Un’esperienza quella dell’accoglienza dei profughi che per le Colline Metallifere ha rappresentato anche un banco di prova sulle tematiche dell’integrazione: per questo per la Festa della Toscana del prossimo 30 novembre sarà organizzata un’iniziativa a Scarlino che vedrà protagonisti anche i profughi e il loro rapporto con la comnità locale. Nel frattempo le tre ammnistrazioni hanno programamto tre incontri pubblici per infirmare la cittadinanza su quanto è stato realizzato in questi 18 mesi. Eco le date degli incontri: 9 novembre a Montieri (sala consiliare 17,30), 16 novembre a Massa (Palazzo Abbondanza 17,30), 23 novembre Scarlino (sala consiliare 17,30).