GROSSETO – «Leggo senza stupirmi le affermazioni pateticamente mistificatorie del Presidente Marras: non mi stupisco, perché non è la prima volta che invece di ammettere le proprie responsabilità tenta di coinvolgervi l’opposizione.» Così Alessandro De Carolis Ginanneschi Capogruppo PDL in consiglio provinciale torna sulla vicenda dell’Aia all’Inceneritore di Scarlino. «La delibera di indirizzo politico a suo tempo votata all’unanimità definiva solo il percorso che avrebbe dovuto eventualmente portare al rilascio dell’AIA – continua De Carolis -: eventualmente, appunto, e quindi solo se fosse risultato tutto in regola. Ancora, a scanso di equivoci, devo sintetizzare il programma elettorale del PDL per le elezioni provinciali del 2009: “È davanti agli occhi … il fallimento del piano dei rifiuti vigente …” del Cogeneratore” (non inceneritore!) “di Scarlino non si parla mai all’interno del piano … “Proprio non inserendolo nel Piano … si è tentato di imporlo al nostro territorio…” “È necessaria una moratoria, fino al varo di un nuovo piano dei rifiuti, dopo aver verificato novità tecnologiche e soluzioni idonee. La politica, senza sostituirsi alla tecnica, deve assicurare che sia la gente a decidere…”»
«Ecco anche il perché del consenso all’epoca espresso dal Gruppo PDL in Provincia alla redazione di una nuova VIA – ricorda De Carolis -: non è cosa a noi imputabile se poi Marras abbia ignorato le conclusioni di quel percorso tanto che la delibera di Giunta (della Giunta, sottolineo, non certo del Consiglio) che rilasciò l’AIA è stata travolta dal TAR prima e dal Consiglio di Stato dopo. Tentare, come fa Marras, di confondere il percorso con l’arrivo, ovvero con i risultati che lui non gradì, è dunque un’operazione, ribadisco, pateticamente mistificatoria.»
«In realtà, con quella delibera di Consiglio Marras tentò di pagare la cambiale elettorale che aveva sottoscritto con gli elettori del PD di Follonica e Scarlino – afframa il capogruppo del Pdl -, perché come intuimmo la nuova AIA sarebbe stata concessa comunque, dietro l’alibi della nuova VIA ma indipendentemente dai risultati di quest’ultima: come è avvenuto.
Ma anche su questa nuova AIA avremo modo di tornare: pur se mi auguro, ma solo per la salute della popolazione e per la tutela dell’ambiente, che questa volta tutto sia in regola, e mentre mi riservo di approfondirne tutti gli aspetti non mi stupirei comunque se, alla fine, anch’essa dovesse essere revocata per via giudiziaria. Non mi stupirei – precisa De Carolis -, perché questo percorso (e non quello votato dal Consiglio…) parte da molto lontano e permane il sospetto che debba necessariamente condurre al risultato che voleva e vuole il PD, che anche in questo caso sembra essere condizionato da logiche imprenditoriali che nulla hanno a che vedere con la politica.»