GROSSETO – Riacquisire l’omogeneità territoriale perduta grazie alla “provincia dell’Ombrone” è l’idea di Roberto Aureli che intervenendo sul tema della riforma delle province afferma: «La prossima definizione delle nuove province permetterà la ricostituzione dell’omogeneità territoriale che da almeno il 1300 ha accompagnato le sorti del nostro territorio. La separazione Lorenese in provincia inferiore e superiore, già cancellata con la gestione napoleonica del primo ‘800 con l’istituzione del Dipartimento dell’Ombrone, verrà nuovamente superata in una condivisibile azione di risparmio amministrativo. Il disegno governativo è chiaro come è chiaro che il nuovo capoluogo debba essere Grosseto. Ciò senza nulla togliere alla riconosciuta qualità artistica e culturale di Siena.»
«Abbiamo molti casi dove la capitale di un territorio non è la città più nota od importante – afferma Aureli -: cito solo il caso più evidente. New York, sicuramente una delle città più famose, visitate e ricordate del mondo non è la capitale degli USA. E non è nemmeno la capitale dello stato omonimo. In sintesi non è capitale di nulla! Questo per tranquillizzare tutti quei recalcitranti toscani, senesi soprattutto, contrari ad accettare la proposta governativa. Che, detto in parole semplici, guardano al bruscolo invece di guardare al trave. Da oggi l’opportunità che ci viene data è quella di elaborare comuni strategie di sviluppo in un territorio che conterrà qualità e notorietà storica ed artistica di primo piano, capacità imprenditoriali e bancarie, anche se ultimamente annacquate, di consolidato livello, un vasto territorio marino-costiero, in larga parte vergine, e paesaggistico già innervato da tracciati ferroviari e collegamenti aerei che aspettano solo di ritornare efficienti.»
«Con l’est europeo che ci rivolge continue attenzioni – sottolinea Roberto Aureli – sarà facile legare in maniera sinergica anche lo sviluppo di un unico aeroporto charteristico del sud toscana che grazie alla definiva sistemazione della superstrada collegherà velocemente le crete senesi alla maremma grossetana. L’azione delle nuova Camera di commercio sarà proprio quella di incentivare i collegamenti aerei con la Russia, affrancandoci in maniera definitiva dall’egemonia pisana, di elaborare comuni strategie turistiche, oggi si può fare in totale rispetto dell’ambiente, che vedano il recupero delle ex colonie di Marina in centri di cura talassoterapica, un vero e serio sviluppo alberghiero congiunto ad una vera promozione dei nostri prodotti agroalimentari, una nuova ed ecocompatibile filiera turistica che veda coinvolti la cura ed i servizi alla persona, lo sport, il mare e le cure termali, il turismo culturale con le residenze e gli agriturismi. La riorganizzazione dell’aeroporto ed i porti, l’efficienza dei collegamenti ferroviari e viari, la qualità dell’accoglienza, saranno le carte da giocare per incentivare l’ingresso ai nuovi turisti.»
«Ciò proprio in conformità al compito del nuovo ente provinciale che sarà proprio quello di stendere una nuova pianificazione territoriale, attenta allo sviluppo economico, incentrata sul nostro “petrolio” culturale ed ambientale così contribuendo a debellare la cronica e crescente disoccupazione. In tutta questa affascinante questione, però – conclude Aureli – , come non stupirsi dell’attuale assordante silenzio della classe politica maremmana.»