GROSSETO – Il Partito di Sinistra Ecologia e Libertà, interviene sul riassetto delle Province e sulla mancanza di legittimità democratica che certe decisioni conservano. «Per troppi anni la Sinistra, intendendo con questo termine partiti, movimenti, sindacati, giornali, intellettuali e opinion leader, ha demandato al populismo i temi più importanti della sua agenda politica – scrivono da Sel -. Anche il dibattito che si è svolto in Italia sulla complessa questione degli sprechi nella Pubblica Amministrazione ha finito per concentrarsi esclusivamente sulle province, prese di mira come “ente inutile”, perdendo l’occasione per ragionare davvero sul tema centrale del riassetto istituzionale e sull’ottimizzazione della amministrazione pubblica.
«Negli ultimi anni in si è proceduto a cancellare le circoscrizioni, a tagliare la rappresentanza nei comuni, ad eleggere i rappresentanti in parlamento senza veramente poterli scegliere e adesso si vuole anche svuotare le province trasformandole in un organo non più eletto dal popolo – proseguono da Sel -. Il risparmio è stato e sarà risibile ma il risultato ottenuto è stato il ridimensionamento della democrazia e l’allontanamento delle scelte dalla possibilità di controllo e di influenza da parte dei cittadini; nel contempo nulla si è fatto per combattere i veri sprechi e la malapolitica, nessun taglio ai parlamentari, nessun intervento sulla mastodonticità della burocrazia Regionale e sulla poca trasparenza della gestione economia, nessuna riduzione poi degli enti di secondo livello. Anzi, abbiamo assistito alla moltiplicazione di Ato, consorzi e società partecipate con competenze che proprio le Province avrebbero potuto assumere nel segno di una riorganizzazione più efficace ed efficiente».
«E così la democrazia si allontana tra uno scroscio di applausi e non si riesce a discutere di un serio riassetto istituzionale di cui c’è indubbiamente necessità nel nostro paese. Al posto delle Province si formeranno Enti di secondo livello di proporzioni gigantesche basti pensare all’accorpamento di Grosseto con Siena, per non parlare dell’ipotesi con Arezzo: una mega provincia più grande di molte regioni. Avremo nuovi Consigli Provinciali, composti da nominati e non da eletti che non avranno rapporti popolari e territoriali, ma che nel migliore dei casi avranno rapporti con chi li nomina, quindi con logiche politiche e territoriali avulse dalla trasparenza ed in molti casi rispondenti a logiche di provenienza che cozzano con il sentire ,e con il concetto di interesse pubblico».
«Con rammarico – concludono da Sel -, dobbiamo ammettere che il mandato degli elettori e la legittimità democratica in Italia finiranno per non contare più nulla: per questo non ci scandalizziamo quando il ministro Patroni Griffi, nominato da un Parlamento di nominati, si sveglia la mattina e propone di commissariare tutte le Province, elette a differenza sua, dal popolo italiano».