GROSSETO – «Il consigliere Rossi critica con il tradizionale impeto i nuovi corrispettivi relativi alla trasformazione dei diritti di superficie in diritti di proprietà delle aree Peep ma, come spesso gli capita, fa un po’ di confusione». Questo il commento dell’assessore comunale alla casa Luca Ceccarelli (nella foto) che risponde al consigliere del Pdl Fabrizio Rossi. «Gli aumenti sensibili di questi corrispettivi – prosegue Ceccarelli -, non nascono dalla presunta insensibilità della Giunta comunale verso la crisi economica e sociale che stiamo tutti vivendo ma da precise normative nazionali. Sia la la prima manovra anticrisi del Governo Berlusconi, nel luglio 2011, che le successive norme del febbraio e dell’agosto 2012 impongono infatti ai comuni l’adeguamento di tali corrispettivi ai valori venali di mercato. Valori che, nel frattempo, sono molto più che triplicati passando dai circa 20 euro a metro cubo cui eravamo abituati ai 250 euro in media attuali».
«Anzi – continua Ceccarelli -, il gruppo di lavoro qualificato messo in piedi dal Comune è riuscito nel non facile compito di applicare criteri di calcolo che hanno limitato questo adeguamento tra i 50 i 70 euro al metro cubo. Ma non finisce qui: il consigliere Rossi dimentica casualmente di dire altre due cose fondamentali: primo che i cittadini non sono affatto obbligati a trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà e possono vendere la casa su quell’area naturalmente tenendo conto della mancanta trasformazione del diritto. Seconda cosa: i proprietari che hanno invece fatto o faranno la trasformazione in base ai nuovi corrispettivi possono e potranno chiedere il valore venale di mercato al momento della vendita dell’immobile a fine convenzione. E la convenzione di trasformazione non è più di 30 anni ma di 20 per chi ha sipulato a partire da agosto scorso. E’ evidente che se il Consigliere Rossi avesse considerato tutti questi elementi nella sua pubblica presa di posizione, questa sarebbe apparsa in tutta la sua strumentalità».