GROSSETO – «Ho l’impressione netta che qualunque fosse stata la mia posizione, la decisione di escludermi dalla giunta era stata già presa». Sono le parole di Valentina Mancini (in basso), assessore in quota Pd che il sindaco Emilio Bonifazi ha “cacciato” dalla giunta pochi giorni fa aprendo un fronte pericoloso anche all’interno dei democratici.
Per l’ex assessore al patrimono e alle società partecipate però non sarebbe la sua incompatibilità professionale il vero motivo della revoca delle deleghe e della sua estromissione dalla giunta comunale. «Che da anni svolgessi in questa provincia la professione di architetto» dice la Mancini lo sapevano tutti, sindaco compreso. Ma allora per quale motivo sarebbe stata allontanata? Una domanda alla quale la Mancini risponde con altre domande: «Qual è il problema: il bisogno immediato di un cambio di mano sulle partecipate? La lesa maestà per qualcuno? Un avvertimento al “sistema”?».
«Inutile negarlo – osserva la Mancini -, da quando ho cominciato a occuparmi di Società Partecipate, mi sono vista ostacolata da frequenti atteggiamenti di ostruzionismo e da interferenze. C’è da credere che siano prevalse dinamiche e “logiche di opportunità” che dovevano favorire altre figure di spicco».
Esculsa infatti l’incompatibilità da parte del Segretario Generale del Comune di Grosseto «il ritiro delle mie deleghe si è trasformata in valutazione di opportunità. È stato così introdotto a Grosseto un principio in base al quale un architetto, un ingegnere, un geologo, o qualunque altro libero professionista è inopportuno faccia parte di una Giunta Comunale»
«Eppure – aggiunge ancota l’archittetto – ci sono stati sindaci nella Provincia di Grosseto che facevano gli Architetti! Nel nostro comune ci sono stati esempi in cui l’Amministrazione era gestita da liberi professionisti, sia in giunte di centro destra sia in giunte di centro sinistra».
«Era noto a tutti quale fosse la mia professione e di cosa mi occupassi nella vita. Perciò non ho compreso i motivi della mia incompatibilità/inopportunità perché io sono rimasta quella di sempre».
Entrando nel merito dialcune scelte copitue durante i 16 mesi in giunta Valentina Manicni parla del «progetto di fusione delle tre società in house providing del Comune», del fatto che «Investia incorporerà Grosseto Parcheggi e San Lorenzo Servizi» e della vicenda legata al futuro della “vicenda farmacie comunali”: «sulla vendita delle farmacie ho seguito la linea sempre concordata con il Sindaco e da lui votata in un’assemblea del Pd che chiedeva due valutazioni economiche, per scegliere se vendere la sola gestione o la titolarità».
«Non porto rancore – conclude la Mancini – e mi auguro che questa Giunta ritrovi, in concreto e nella chiarezza, un modo di interloquire al proprio interno esclusivamente rivolto alla realizzazione del programma e a risolvere i problemi dei cittadini, portando a termine il suo mandato con coerente determinazione».