di Barbara Farnetani
GROSSETO – «Al momento dell’impatto la nave ha perso immediatamente propulsione restando in balia dei venti e delle correnti». È quanto sarebbe emerso nel pomeriggio di oggi durante la discussione per l’incidente probatorio sulle perizie effettuate sulla scatola nera della nave da crociera della Costa Crociere.
Dopo un’ultima fase, questa mattina, dedicata all’illustrazione delle risultanze della perizia, nel pomeriggio ha preso avvio la fase del contraddittorio con le domande rivolte ai tecnici di giudice e pm, mentre domani sarà la volta delle parti e infine degli avvocati della difensa.
«La nave, al momento dell’impatto, ha perso immediatamente propulsione e capacità di governo – afferma l’avvocato del Giglio Alessandro Maria Lecci (nella foto sopra) -, solo per un caso fortuito si è diretta verso l’Isola dove si è arenata sul basso fondale, il vento e le correnti avrebbero potuto anche dirigerla al largo con conseguenze ben peggiori. Conseguenze attenuate dal caso e dalla vera “mano di Dio”, una volontà superiore che ha diretto la nave alla deriva verso il porto, dove il comportamento eroico dei gigliesi ha fatto la differenza»
Intanto, dopo il primo giorno, è diminuito il numero delle persone presenti in aula, forse una trentina, tra loro, ovviamente, anche il comandante, Francesco Schettino, che è apparso più nervoso e meno sicuro rispetto alla prima udienza.