di Daniele Reali
GROSSETO – Ci sono anche Ernesto Carusotti e Paola Falconi (nella foto) alla prima udienza sulla scatola nera della Concordia. I due coniugi romani erano sulla nave il 13 gennaio scorso quando il colosso della Costa naufragò nelle acque di isola del Giglio.
«Un’esperienza tremenda» che non dimenticheranno mai. Hanno lo sguardo ancora intimorito quando pensano a quei momenti di panico e confusione totale. «Eravamo sul ponte 3 con gruppo di 12 persone – raccontano i due -, ci hanno fatto salire e scendere da una scialuppa di salvataggio molte volte, poi ci siamo spostati e c’è la siamo cavata da soli. C’era disorganizzazione e noi abbiamo visto solo due camerieri e nessun altro membro dell’equipaggio». Un incubo ad occhi aperti, iniziato quando, raccontano ancora, «ci siamo resi conto che la nave si era inclinata».
Prima di entrare nel teatro Moderno di Grosseto per assistere all’udienza dell’incidente probatorio lasciano cronisti e fotografi con una speranza: che la giustizia italiana faccia il suo corso e riesca a individuare i responsabili in tempi brevi.