FOLLONICA – «“Pacco, doppio pacco e contropaccotto” era il titolo di un celebre film di Nanni Loy, che ben si attaglia alla situazione in cui il Sindaco EleonoraBaldi sta facendo precipitare Follonica. Quella di una commedia esilarante, in cui la realtà purtroppo riesce a superare anche la più brillante fantasia». Questo il commento di Simone Turini, capogruppo del Pdl in consiglio comunale che poi prosegue: «nell’interesse di Follonica e della sua economia ci siamo ripromessi il silenzio in queste ultime settimane per evitare di gettare ulteriore benzina sul fuoco. Non abbiamo commentato le dichiarazioni del presidente della Regione Enrico Rossi, che seppure con un ritardo di due anni che oggi “odora” di sospetta campagna elettorale, ha comunque aperto uno spiraglio alla risoluzione dei problemi dei villaggi turistici, per lo meno del Maresì, sottoposto ad ordinanza sindacale e fermo da due stagioni, ma almeno non ancora acquisito al patrimonio comunale come il Veliero».
«E dire che ci sarebbe stato facile speculare sulle parole di Rossi, che rappresentano la sconfessione piena della linea tenuta dalla Baldi, così come ci sarebbe stato facile denunciare lo sperpero di denaro pubblico per pagare avvocati e consulenti a cui il Comune si è rivolto nel tentativo di tenere ostinatamente e arrogantemente duro su una vicenda per la quale c’erano tutte le condizioni per una risoluzione più rapida e meno dannosa per tutti. Ancora, ci sarebbe stato facile dimostrare che sul Veliero il Comune si è mosso come un elefante nella cristalleria, ipotecando per sempre la possibilità anche in quel caso di una risoluzione di maggior buon senso. Non lo abbiamo fatto, ci siamo morsi la lingua, ma non abbiamo parlato, proprio per non dare l’idea di una inutile speculazione sulla pelle di Follonica».
«Vedendo, però, che la Baldi non solo continua pervicacemente a sparlare, ma rilascia interviste delle quali poi evidentemente si pente aggiungendo gaffe su gaffe, non possiamo più rimanere in silenzio. Su Donna.it il sindaco ha dato il “meglio” di sé in fantasiosa ricostruzione di quanto sta accadendo a Follonica. Mai, infatti, ci saremmo spinti a immaginare che la Baldi, in preda ad un furore di egocentrismo politico, si intestasse addirittura il merito sui villaggi. Cito testualmente da Donna.it: “Stiamo cercando – ha dichiarato il sindaco – di portare a piena funzionalità i villaggi turistici dismessi di Follonica”. Le cose sono due: o dice una macroscopica bugia oppure ha amnesie profonde, perché dimentica di dire che se i villaggi sono dismessi la responsabilità e tutta sua e della sua Amministrazione, non del destino cinico e baro che si è accanito su quelle strutture».
»Insopportabile, poi, l’ennesimo tentativo che la Baldi fa di accostare la sua malsana battaglia contro quei villaggi ai presunti “avvertimenti” arrivati dalla malavita locale: è anch’esso il sintomo di un delirio politico da presunta (e presuntuosa) onnipotenza. Leggiamo che la Baldi avrebbe dato mandato ad un legale di presentare denuncia contro ignoti rispetto a questa dichiarazione che le viene attribuita sempre nell’intervista a Donna.it. A parte che si tratta di un servizio giornalistico firmato, viene da ironizzare ulteriormente: il 13 novembre il sindaco dovrà presentarsi davanti al Gup, il quale dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per una serie di atti e fatti su cui la Procura ha indagato. Fra gli atti contestati c’è, come noto, anche quello con cui ha assunto a tempo indeterminato la responsabile dell’ufficio stampa, che la Procura – non noi – ha definito sua supporter politica nella campagna elettorale del 2009. Ebbene, proprio lei che rischia il rinvio a giudizio anche per aver voluto con tutte le sue forze quell’addetta stampa al suo fianco non è evidentemente in grado di tenere rapporti sereni con gli organi di informazione».
«Infine una chiosa: sempre a Donna.it la Baldi si avventura su un altro terreno scivoloso, laddove rivendica ad esclusivo merito della sua amministrazione l’essere riuscita ad investire 30 milioni ritagliati – sostiene – dal Bilancio del Comune a partire dal 2009 per il Parco centrale. Sappiamo tutti che così non è, perché quel progetto rientra nel Piuss che la Regione finanzia per il 60% e il cui percorso era stato non solo imbastito, ma messo sul binario giusto dalla giunta Saragosa con un supporto unanime del Consiglio comunale di allora, dove lei non sedeva. Le bugie hanno le gambe corte, ma soprattutto ricoprono di ridicolo chi in questo momento dovrebbe dare ben altri segnali alla città. Non vorremmo che, finita tra i renziani, la prima a essere rottamata fosse proprio lei».