di Barbara Farnetani
GROSSETO – È stata nuovamente respinta la richiesta del Codacons di entrare nel procedimento della Concordia. È questa una delle istanze su cui ha dovuto prendere una decisione questa mattina il gip Valeria Montesarchio. Che ha rigettato anche la richiesta giunta dalla difesa di francesco Schettino di includere nell’incidente nprobatorio il timoniere della nave, un peruviano al momento non indagato.
Nel pomeriggio poi è iniziata la discussine sulla relazione peritale fatta dai consulenti, il cui esito è quello di stabilire la verità dei fatti avvenuti quella sera e il relativo accertamento delle responsabilità penali degli indagati: dalle risultanze degli accertamenti fatti dai periti emergerebbero le responsabilità penali degli indagati.
«L’Isola del Giglio – afferma l’avvocato che assiste la comunità gigliese Alessandro Maria Lecci (nella foto sopra) – segue il procedimento in prima persona perché vuole portare il proprio contributo all’accertamento della verità. Ciò che è emerso sino ad ora è che la tragedia della Concordia è frutto di errori e di una sottovalutazione di tutta una serie di fatti ed eventi che hanno portato al naufragio del 13 gennaio scorso. Al momento – ha continuato Lecci – la perizia effettuata sembra piuttosto esaustiva, se così non fosse ci riserveremo di intervenire»
Le conclusioni aggiuntive presentate oggi dai periti del gip portano «novità importanti» per quanto riguarda l’operato dell’unità di crisi della Costa Crociere la notte del naufragio della Concordia. È quanto sottolinea il legale della Costa, Marco De Luca (nella foto a destra). «Le nuove conclusioni – afferma De Luca – dicono chiaramente che l’unità di crisi non ha avuto la possibilità di fornire ausilio perchè l’allagamento della nave stava avvenendo troppo in fretta». Ed inoltre, aggiunge, «dicono che la Costa ha fornito tutta l’assistenza necessaria ai passeggeri nel momento dello sbarco a terra». L’avvocato ha poi sottolineato che in questa fase «si parla dell’accertamento dei fatti e non delle responsabilità, che verranno valutate durante il processo. Siamo qui per vedere i risultati degli accertamenti – ha concluso – e per conoscere la verità».
Soddisfatti anche i legali della difesa di Schettino: «La responsabilità finora riferita a Schettino va accertata. Va accertato chi altri possa aver contribuito. Non è escluso che possano esserci altri responsabili. Dalla perizia si evincono una serie di responsabilità non in capo al comandante Schettino». Lo ha detto Francesco Pepe che affianca Bruno Leporatti nella difesa di Schettino. Secondo Pepe «Schettino è molto fiducioso perchè inizia ad emergere il quadro delle responsabilità». L’avvocato ha aggiunto che «il collegio peritale nello svolgere il suo lavoro si è dimostrato molto obiettivo e chiaro»
Schettino è apparso piuttosto tranquillo, ha trascorso l’udienza a fianco dei propri legali a prendere appunti. Meno affollata di quel che si credeva all’inizio la platea del teatro moderno trasformata in aula di tribunale. Poco più di un centinaio le persone che hanno partecipato a questo primo step dell’incidente probatorio.
Domani altra udienza tecnica, mentre mercoledi sarà visionata la registrazione della scatola nera e illustrate le indagini dei Ris.