GROSSETO – Saranno puntati su Francesco Schettino i riflettori dell’udienza per l’incidente probatorio che si svolgerà lunedi 15 a Grosseto. Da quando il comandante della Costa Concordia ha detto di voler essere in aula sembrano passate in secondo piano anche le risultanze degli esami effettuati sulla scatola nera. Le dichiarazioni che la sua presenza consentirà di «interpretare bene i dati, un modo per omaggiare le vittime poiché tutti vogliamo sapere cosa accadde veramente» ieri hanno causato l’indignazione del Codacons che ha chiesto addirittura di impedire la presenza di Schettino in aula.
Ovvimanete essere presente all’udienza è un dirritto dell’imputato a cui difficilmente Schettino rinucerà, tra l’altro il comandante è già stato autorizzato a lasciare l’obbligo di dimora a Meta di Sorrento in provincia di Napoli per i giorni necessari a seguire l’incidente probatorio. Il comandante non potrà intervenire in aula, ma potrà consultarsi con il suo avvocato, Bruno Leporatti, e indirizzare eventualmente qualche domanda da parte del proprio legale.
Il teatro Moderno, trasformato in aula di tribunale, è stato allestito con maxischermi e sistemi audio così da rendere facilmente fruibile a tutti quanto verrà detto e proiettato, come il filmato sulla rotta della Concordia. Un’udienza fiume che andrà avanti ad oltranza, dalle 9 di mattina alle 18 di sera, probabilmente per dieci-dodici giorni filati, e che dovrà chiarire una serie consistente di fatti, divenendo, in sostanza, il nocciolo, il nucleo del futuro processo. Dalla manovra di inchino davanti all’Isola del Giglio, all’impatto contro lo scoglio delle Scole, passando per i tempi e le modalità dell’allarme, per giungere ai soccorsi e all’evacuazione della nave da crociera. Tutto sarà esaminato e sviscerato. Da chiarire anche se Schettino, dopo l’impatto, abbia governato la nave per dirigendola verso al costa, così come ha affermato o se la nave sia andata da sola alla deriva, ormai senza governo. Altro capitolo è poi quello che dovrà chiarire come l’unità di crisi della Costa Crociere abbia gestito l’emergenza e se ci siano stati colpevoli ritardi nell’evacuazione dei 4.229 passeggeri a bordo causando così la morte delle 32 vittime.
Imponente il servizio d’ordine predisposto attorno al tribunale: niente metal detector all’entrata, ad affettuare i necessari controlli saranno direttamente gli agenti incaricati, tantopiù che l’udienza è blindata. Non trattandosi di un’udienza pubblica l’accesso sarà consentito solo alle parti in causa, i cui documenti saranno controllati all’entrata.
Intanto il comune di Grosseto ha istituito una serie di divieti di sosta e di transito nell’area attorno al teatro Moderno per tutta la durata dell’udienza.