di Barbara Farnetani
GROSSETO – Doveva chiamarsi Plauso, un acronimo per partecipazione, lavoro, unità sociale e onestà, poi hanno scelto Movimento in Maremma, ma quei valori presenti nel nome originale sono rimasti. Primo atto oggi a Grosseto per un nuovo movimento che unisce in maniera trasversale figure provenienti da esperienze differenti e differenti ambiti professionali. Un gruppo di persone che vuole porre l’attenzione sui temi più dibattuti e attuali, non solo a livello locale, e farsi tramite di tematiche da porre all’attenzione anche della politica oltre che della società.
«Il nostro movimento è apartitico – ha detto la presidente Fulvia Perillo (al centro nella foto) – ma non apolitico, perché tutto è politica, la vita stessa è politica. Noi saremo propositivi, il nostro scopo è di andare sulla notizia, anche con la presenza da un punto di vista virtuale, tramite la nostra pagina facebook l’account twitter e il sito internet (www.movimento-in-maremma.it) sarà possibile interagire con contributi e consigli. Vogliamo essere precisi e puntuali – prosegue Perillo – e questo emerge anche dal simbolo disegnato da Giampaolo Ciurli un arco che colpisce il bersaglio. Il nostro movimento non ha una struttura verticistica, ma orizzontale perché tutti possono portare il proprio contributo.»
«Il primo argomento che tratteremo – afferma il vicepresidente Corrado Ceccarelli – saranno le smart cities, ossia quando la tecnologia serve per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Noi cercheremo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo argomento»
«La nascita del movimento – prosegue la segretaria Roberta Papi – ha avuto una gestazione di tre mesi. Questo perché veniamo da ambienti diversi con differenti convinzioni personali sebbene con punti in comune. Per questo abbiamo cercato fattori che ci accomunassero: e questi sono la condivisione, orizzontalità, democrazia 8abbiamo discusso ogni passo, con incontri frequenti anche se a volte in “stanze” virtuali, e poi ancora la sobrietà, che significa ridurre al minimo i costi, metterci la faccia, e infine trasparenza: ad una settimana dalla costituzione tutti hanno ricevuto una mail con il primo bilancio.»
«Locali ma propositivi, anche in una prospettiva nazionale – è Andrea Pasotti a prendere la parola – cercheremo di farci sentire anche con i partiti o i parlamentari locali. Uno dei temi che ci sta a cuore è quello degli “ultimi della città”, le categorie più deboli, disoccupati, pensionati, disabili.»
Tra le categorie svantaggiate Gabriella Lepri, dell’associazione Olympia de Gouges, mette le donne maltrattate all’interno della famiglia. «Il Parlamento disattende sempre le nostre aspettative – afferma Lepri – chiediamo che venga fatta una legge per cui la donna che subisce violenza resti a casa e ad essere allontanato sia il marito. Ma anche percorsi privilegiati per trovare una casa o un lavoro»
Insomma tanti i temi che saranno sviscerati da questo nuovo movimento che è appena nato in Maremma, e che si vuole fare megafono anche per questioni importanti che non riescono a farsi sentire come meriterebbero.