CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Una scultura ricavata da un blocco di marmo di nove tonnellate, realizzata dallo scultore senese Massimo Lippi, è stata collocata provvisoriamente in una delle aiuole della sede comunale sulla Strada Provinciale numero tre del Padule. L’anno prossimo sarà calata in mare, andando a far parte con le altre del progetto “La Casa dei Pesci”. Saranno sistemate in mare venticinque strutture di ripopolamento realizzate in marmo di madre cava e composte da tre-cinque blocchi di tre-sei tonnellate ciascuno, disposti a distanza ravvicinata.
«L’importanza della promozione di attività ecosostenibili in tutti i settori e in particolare in quelli del turismo e dell’economia è fondamentale per Castiglione della Pescaia». Afferma il vicesindaco con delega all’Ambiente Elena Nappi, che spiega l’impegno che sta prendendo l’Amministrazione comunale, patrocinando questa iniziativa «L’arenile marino di fronte la provincia di Grosseto ha peculiarità che lo rendono davvero speciale e il nostro contributo di amministratori pubblici deve essere finalizzato a tutelare la qualità ambientale, paesaggistica e biologica del nostro mare. Quando lavoriamo per proteggere e conservare delle specie e degli habitat marini, evitando gli impatti negativi causati da tutte le attività svolte in mare, diamo un buon servizio».
Il progetto “La Casa dei Pesci” interessa l’area di mare nel sud della Toscana che comprende anche le coste del comune di Castiglione della Pescaia in quanto si estende dal Canale di Santa Liberata a sud, che delimita il confine tra il Tombolo della Feniglia e Monte Argentario, il confine nord del Parco Naturale della Maremma, ovvero il confine tra l’area naturale e l’abitato urbano di Principina a Mare, e verso mare fino al limite in cui è vietata la pesca a strascico, cioè fino tre miglia nautiche dalla costa. All’interno di questo contesto, esiste un fulcro vitale dell’intero ecosistema con un’elevatissime biodiversità, che rappresenta un ambiente ideale per ogni specie mediterranea pelagica e costiera.
«In passato – conclude il vicesindaco Elena Nappi – è stato realizzato un intervento congiunto di Regione Toscana, Arpat e Amministrazione provinciale di Grosseto per attuare la messa in mare di dissuasori della pesca illegale e di barriere di ripopolamento ittico e con il progetto “La Casa dei Pesci” si rafforza la volontà di contrastare l’invadenza della pesca industriale che distrugge gli stock ittici e devasta la flora e la fauna bentonica, desertificando i fondali».