GROSSETO – Non vuole commentare le dichiarazioni rilasciate dal comandante della Concordia l’avvocato Alessandro Maria Lecci, legale dell’Isola del Giglio «Ho preso visione delle dichiarazioni del comandante Schettino – afferma Lecci – e coerentemente con la linea da me assunta e manifestata anche in passato ribadisco che non è compito del sottoscritto entrare nel merito delle stesse anche per il rispetto dovuto alle vittime della tragedia della Concordia, oltre che per la comunità e le istituzioni del comune di Isola del Giglio da me rappresentate.»
«Ritengo necessario oltre che opportuno – ha ribadito Lecci – che ogni considerazione tecnico giuridica relativa al naufragio della Costa Concordia debba essere esaminata solo ed esclusivamente nella sede sua propria, ovvero nell’aula di giustizia dove si deve accertare la verità dei fatti in contestazione»
«Per quanto riguarda la linea difensiva – puntualizza invece Lecci – non si tratterà né di una linea dura né di una linea morbida. Ma sarà più concretamente una linea difensiva ferma, volta a contribuire all’accertamento della verità e volta alla tutela degli interessi della comunità di Isola del Giglio»
Intanto si avvicina il giorno dell’incidente probatorio sulla scatola nera della nave da crociera. Il 15 ottobre, in aula, potrebbero esserci oltre a Francesco Schettino, anche tutti i tre indagati dell’unità di crisi di Costa Crociere, cioè il vicepresidente esecutivo di Costa Crociere, Manfred Ursprunger; il ‘fleet superintendent’ Paolo Parodi; e, con buona certezza, il ‘fleet crisis coordinator’ Roberto Ferrarini, cioè il capo dell’unità di crisi della compagnia con cui Schettino ebbe diverse conversazioni la sera del naufragio. Potrebbe essere presente in aula anche l’ufficiale di coperta Ciro Ambrosio, di fatto il vice di Schettino al momento del naufragio. Schettino ha fatto sapere di voler essere in aula per metterci «la faccia, la mia competenza quando si discuterà dei dati della ‘scatola nera’. É un mio diritto partecipare, voglio supportare i miei consulenti ed esser sicuro che i dati della ‘scatola nera’ siano interpretati bene e si sviscerino tutte le problematiche. Interpretare bene i dati sarà un modo per omaggiare le vittime – ha aggiunto – poiché tanti, tutti vogliamo sapere cosa accadde veramente’».
E proprio ieri Francesco Schettino era tornato a far sentire le propria voce, dichiarando che avrebbe impugnato la lettera di licenziamento inviatagli dalla Costa Crociere per giusta causa. «Credo sia diritto di ogni lavoratore poter impugnare il proprio licenziamento, soprattutto quando questo è avvenuto prima che fosse accertata qualsivoglia sua responsabilità»