GROSSETO – Non prende ordini da nessuno il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi. È lui stesso ad affermarlo tornado sulla vicenda della revoca ad assessore di Valentina Mancini. Si è trattato, secondo Bonifazi di una scelta obbligata di cui il Pd deve prendere atto rispettando le prerogative del sindaco. Questo, in sintesi, il pensiero di Bonifazi che spiega: «Il sindaco rappresenta tutti i cittadini, amministra la città e tutela l’efficacia tanto dell’azione di governo, quanto la serenità di lavoro dei componenti della sua Giunta che deve essere sempre inattaccabile. Il sindaco è quasi sempre, come nel mio caso, anche iscritto a un partito del quale rispetta l’autonomia, con il quale si confronta quotidianamente su temi fondamentali e che riguardano tutta la comunità di Grosseto – prosegue il primo cittadino -. Questo partito che, per altro, è anche quello di maggioranza relativa, deve però rispettare le prerogative del sindaco, perché io non mi sono mai sottratto al confronto. Non mi sono sottratto, e da mesi, neanche in questa occasione.»
«Ma quello che deve essere chiaro – prosegue Bonifazi – è che non posso accettare ordini né, tanto meno, accuse di scorrettezza personale come se io prendessi delle decisioni approfittando dei problemi familiari di persone che conosco da decenni. In questi giorni ho preso una decisione sofferta ma l’ho fatto per il bene della Giunta, perché non ci siano ombre in un momento in cui viene discusso il futuro della città. Non c’è in alcun modo un giudizio di merito sull’assessore Mancini, che ringrazio dell’impegno di quest’anno trascorso insieme e che continuo a stimare come il primo giorno. Non c’è nessun rimpasto, nessun riequilibrio, nessun gioco di potere. C’è solo una scelta obbligata, ampiamente e pubblicamente motivata. Invece di fare della dietrologia immaginando foschi retroscena e ardite congiure di palazzo ci si fermi ad analizzare – conclude Bonifazi – se veramente l’Amministrazione avesse a disposizione in questa vicenda un’altra scelta. Io credo proprio di no».