di Barbara Farnetani
MASSA MARITTIMA – “Sono a Braccagni, ho una bella macchina” questo l’sms “promozionale” che una banda di spacciatori inviava sul telefono dei propri clienti più affezionati quando arrivava la fornitura di droga. Le indagini, che hanno prtato a cinque arresti, erano partite nell’aprile scorso quando i Carabinieri della tenenza di Follonica avevano intuito la presenza un gruppo di tunisini con base logistica a Pisa ma che gestivano la distribuzione di stupefacenti in tutta la zona nord della provincia. Il gruppo, di cui faceva parte anche una ragazza italiana di 27 anni, aveva di fatto sostituito un’altra batteria di tunisini che erano “caduti” come si dice in gergo, ossia che erano stati arrestati a fine anno proprio dai Carabinieri di Massa Marittima.
A giugno i primi fermi, due ragazzi, uno di 23 anni e l’altro minorenne di 17 anni, entrambi tunisini, che avevano stabilito la propria base organizzativa nella vecchia scuola abbandonata della fattoria Acquisti, a Braccagni. La scuola, in cui i due dormivano, era anche la base per lo spaccio. I due, che nascondevano la merce tra la vegetazione della campagna, si incontravano con i clienti nella struttura fatiscente, dove dormivano. Ma qui avevano impiantato la propria attività anche gli altri soggetti; la donna, che era stata fidanzata prima con un marocchino e poi con uno dei tunisini della banda, conoscendo bene l’arabo, era il tramite tra gli spacciatori e i clienti che si rifornivano di ogni genere di stupefacente, cocaina, eroina, e hashish: una sorta di bazar della droga. Gli elementi della banda avevano in uso un telefono “collettivo”, una sorta di telefonino “aziendale” che si passavano e con cui mantenevano il contatto con i fruitori.
Dopo l’arresto di giugno, però, le indagini non si erano fermate, i Carabinieri di Follonica, diretti dal tenente Marco Da San Martino, avevano continuato a seguire la pista, il gruppo, composto da gente tutta imparentata tra sé, portava verso Pisa, dove risiedevano alcuni elementi della banda. All’alba di questa mattina il blitz nella casa pisana dove la ragazza viveva con il compagno tunisino di 37 anni, nel centro storico della città; con loro anche un quarto soggetto, di 27 anni, tratto in arresto in flagranza di reato perché trovato in possesso di 2,5 grammi di cocaina suddivisa in dosi, già pronte per lo spaccio. L’accusa per tutti e tre, associati presso il carcere di Pisa, è di concorso in detenzione e spaccio continuanto di sostanze stupefacenti. Una quarta persona, anch’egli tunisino, è al momento ricercato. Complessivamente gli uomini del Capitano Umberto Centobuchi hanno sequestrato undici grammi di eroina, dieci grammi di cocaina, e altrettanti di hashish, oltre a 2 mila euro in contanti, un computer, alcuni cellulrai e chiavette usb.