di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Circa un migliaio di artigiani e commercianti sono scesi in piazza per la manifestazione anti-crisi promossa dalle quattro associazioni di categoria. Confcommercio, Cna, Confartigianato e Confesercenti hanno sfilato fianco a fianco in un corteo partito da piazza Dante e giunto in piazza Rosselli, dove i presidenti sono stati accolti dal Prefetto di Grosseto. L’insoddisfazione le aspettative della piccola e media impresa, sono state raccolte in un manifesto, 15 punti riassuntivi di un mosaico composto da molte problematiche e consegnato direttamente nelle mani del Prefetto. In pratica viene chiesto di far emergere il lavoro sommerso e combattere l’abusivismo, di promuovere la ristrutturazione edilizia e il risparmio energetico, come stabilizzare l’assetto tributario.
Tra i punti salienti, spicca anche la necessità di escludere dai vincoli del patto di stabilità gli enti locali virtuosi e di recepire immediatamente la direttiva europea in merito ai pagamenti immediati da parte della pubblica amministrazione. Temi di prima necessità, uniti alla richiesta di ridurre sia il cuneo che la pressione fiscale e di mettere subito a costo le perdite sui crediti inesigibili. Ma non è tutto, il manifesto tocca anche IMU e tributi locali che ripropongono la tassazione degli immobili destinati ad attività produttive. Un chiaro riferimento viene fatto anche all’accesso al credito che secondo le associazioni di categoria deve essere a sostegno degli investimenti e a supporto delle imprese, per arrivare alla stoccata sulla pressione fiscale al di sopra del 45%, percentuale che impedisce la ripresa degli investimenti, della crescita, dell’occupazione.
Nel documento viene anche richiesto di mettere un tetto massimo alle pensioni e di stoppare il processo relativo ai baby pensionati e ai vitalizi facili, oltre a razionalizzare gli obblighi normativi per le imprese e a differenziare le politiche regionali per il territorio. Il tutto per arrivare al punto conclusivo: quello che richiede una nuova FIDI Toscana in sintonia con le aspettative della piccola e media impresa. Il corteo, dopo l’incontro in prefettura, si è spostato al Teatro Moderno dove era in programma un confronto sulle tematiche che hanno portato in piazza commercianti e artigiani. Forse un fatto che non sarà inedito, ma che in ogni caso evidenzia le difficoltà economiche delle imprese e alimenta i venti di crisi.