GROSSETO – «Sul futuro delle farmacie del Comune di Grosseto abbiamo un’idea precisa, ma sospendiamo ogni valutazione di merito fino a quando non saremo messi in grado di conoscere l’effettiva proposta della maggioranza.» Così il Gruppo consiliare PdL al comune di Grosseto interviene nel dibattito sulle farmacie comunali. «Il PD ha perso cinque anni a ragionare sulla possibilità di riacquisire l’intero pacchetto azionario – prosegue l’opposizione -. Da alcuni mesi, invece, dibatte sull’ipotesi opposta: vendere! Così hanno iniziato a rincorrersi voci che paventano tutto e il contrario di tutto, sulla stampa come nei corridoi. Di fronte a questo modo, a dir poco singolare, di gestire il futuro di un’importante azienda dal punto di vista sociale ed economico come Farmacie Comunali Riunite, che non trova giustificazioni adeguate nemmeno nel cambio di scenario economico o normativo, qualunque nostra considerazione deve essere rimandata al momento in cui ci sarà reso noto formalmente il percorso individuato, da approfondire nelle sedi istituzionali quali le Commissioni o il Consiglio comunale.»
«Lasciando da parte la contrarietà per questo modo di procedere, che ancora una volta svilisce il ruolo dell’assise rappresentativa della città – sottolinea il Pdl -, riteniamo comunque di porre fin da adesso alcuni punti fermi sulla questione. Occorre, innanzitutto, capire perché la maggioranza stia valutando di vendere le farmacie. Se è per ridefinire l’azione amministrativa del Comune, perché ritiene esaurita la funzione sociale delle Farmacie comunali, allora sarebbe opportuno che preliminarmente fosse ridiscusso complessivamente l’intero sistema delle partecipazioni societarie con cui il Comune di Grosseto esercita attività economiche, e non il solo futuro di Farmacie Comunali Riunite.»
«Non si capisce, infatti, perché se l’Amministrazione non deve fare più “il farmacista”, come “il florovivaista” nel caso de Il Terzo – precisa il Pdl -, lo stesso ragionamento non possa valere contestualmente anche per il campeggio comunale, per il verde, per i parcheggi, per l’illuminazione ed il settore calore. Se invece la cessione è pensata solo per fare cassa, come temiamo, soprattutto dopo le norme sulle liberalizzazioni la città rischia che la vendita finisca per essere una svendita.»
«In ogni caso, alla maggioranza chiediamo che nell’operazione siano almeno garantiti, anche per il futuro, l’attuale livello occupazionale e la qualità del servizio alla città offerta attualmente da FCR – ribadisce l’opposizione in consiglio comunale -. Infine, riteniamo che il confronto sul futuro di FCR non possa prescindere da una seria riflessione sull’organizzazione complessiva del servizio farmaceutico in città, in modo da garantire una copertura omogenea di tutte le zone cittadine. Allo stesso tempo, l’eventuale uscita del comune dalla compagine societaria non dovrà creare disequilibri di mercato a svantaggio dell’attuale offerta privata e precludere la possibilità di coinvolgere nell’operazione i farmacisti non titolari – conclude il Pdl -, anche in vista di future espansioni del mercato.»