FOLLONICA – Non ci sarà nessuna commissione di inchiesta. Il consiglio comunale di Follonica ha bocciato la mozione presentata dal gruppo del Pdl con la quale si chiedeva di istituire la commissione “speciale”. Un organo previsto dallo statuto del comune di Follonica (articolo 21) e che avrebbe dovuto svolgere attività di raccolta di informazioni, da riferire poi al consiglio, sull’iter giudiziario in corso che coinvolge amministratori e dipendenti del Golfo.
Prima del voto (8 favorevoli e 11 contrari) il dibattito in aula con diversi interventi da parte di maggioranza e opposizione, una discussione che è avvenuta “a porte aperte” e non come doveva essere un primo momento quando il consiglio era stato convocato in seduta segreta.
Tra le motivazioni che hanno portato il voto contrario della maggioranza quelle indicate dal capogruppo del Pd Francesco De Luca. «Non c’è bisogno della commissione; nel caso di rinvio a giudizio, che ad oggi non c’è, ci sarà, come previsto dalla Costituzione, il giudice naturale che si occuperà della vicenda».
«La commissione – ha replicato Simone Turini, capogruppo del Pdl – non sostituisce le indagini di altra natura» condotte dalla magistratura ed è uno strumento che avrebbe coinvolto maggioranza e opposizione per acquisire insieme elementi e fare chiarezza sulla vicenda.
Atteso anche l’intervento del sindaco Eleonora Baldi. «Mi trovo in imbarazzo – ha detto – perché sono mi sento ingiustamente colpita da un avviso di garanzia e mi dispiace sopratutto per il dubbio che nasce nella gente. Sto aspettando il momento della giustizia e questo non lo decreta certamente una commissione di inchiesta che, in altri comuni con situazioni simili (Campagnatico e Semproniano) dove il Pd all’opposizione, non è mai stata chiesta. Aspetto il momento della giustizia con assoluto rispetto e sottile sudditanza: mi sento spuntata, ma non mi sento colpevole».
Ma lo scontro in aula ha riguardato anche la ormai note parole che il sindaco pronunciò rivolgendosi ai consiglieri di minoranza a margine di una conferenza stampa del Pdl (“pezzi di m….”, ndr) e per le quali l’opposizione pretendeva le scuse della prima cittadina.
Parole «eccessive e non corrette» ha detto la Baldi, dette però in un momento di tensione e «conseguenti a dichiarazioni di pesantezza maggiori in una conferenza stampa che si era appena conclusa (“stato confusionale del sindaco”)». Per questo la Baldi ha concluso il suo intervento parlando di scuse reciproche e non solo in un’unica direzione.
Appello raccolto da Turini che si è reso disponibile: «non riteniamo di essere mai andati “sopra le righe”, ma se vuole che noi ci scusiamo e se questo può servire a rasserenare, perché no, ma l’obbligo delle scuse, senza se e senza ma spetta al sindaco».