GAVORRANO – Jurij Di Massa tuona contro le commissioni permanenti appena istituite a Gavorrano. Ieri nell’ultima seduta il consiglio ha approvato l’istituzione delle due nuove commissioni con il voto contrario del capogruppo del centrodestra, che durante il dibattito in aula ha pesantemente criticato la riforma.
«Il nostro Comune chiede sacrifici ai cittadini – scrive Di Massa – , aumenta le tasse su tutti i fronti, addizionale IRPEF, IMU, si appresta ad inserire la tassa di soggiorno, perché non ci sono soldi e poi fa votare ed approvare con voto favorevole di tutti, ad eccezione del centrodestra, l’istituzione di commissioni che non fanno altro che portare a 14 il numero delle persone che dovranno fare il lavoro che prima si faceva in 3 o 4 ed a costo zero».
«Dopo il nostro intervento in consiglio – aggiunge Di Massa –, il Capogruppo del centrosinistra ha dichiarato che per risolvere il problema, il suo gruppo avrebbe rinunciato al gettone di presenza. Se tutti facessero lo stesso si risparmierebbe qualche centinaio di euro a seduta. Ma il problema non è quello dei gettoni bensì quello della retribuzione dei lavoratori dipendenti che siedono in consiglio, non molti sanno difatti che i dipendenti si recano ad esercitare le loro funzioni elettive usufruendo di un permesso retribuito, ovvero la paga di quel giorno di lavoro dedicato alla politica la versa il Comune, ovvero tutti noi. È questo il vero problema. Una seduta di commissione costerà quindi, anche senza gettone di presenza, una cifra che potrebbe non essere lontana dai 1.000 euro. Da questa considerazione ci siamo opposti fino alla fine a questo spreco di denaro pubblico, purtroppo inutilmente».
«Singolare poi il fatto che Gavorrano – conclude – riceve ormai aiuti provvidenziali da imprese private per asfaltare le strade dissestate del Comune, come avvenuto di recente per via Tasso, intervento per il quale mancavano i soldi necessari ed una impresa privata di Follonica mossa a pietà si è offerta di farlo gratis e la locale amministrazione in tempi come questi qualche giorno dopo il regalo decide di spendere qualche migliaio di euro l’anno per costituire inutili commissioni. In campagna elettorale parlavamo di esempio e coerenza, appunto».