GROSSETO – La promoter Rosanna Conti Cavini, protagonista della boxe italiana degli ultimi trent’anni, condanna senza se e senza ma l’arbitraria decisione della Rai di vietare la messa in onda in prima serata nelle sue tv, sportive e generaliste, di riunioni di pugilato perché, secondo quanto si legge nelle direttive impartite dalla Commissione di Vigilanza, sarebbero uno spettacolo fondato sulla violenza e non adatto al pubblico dei minorenni. La decisione risulta assurda anche perché oltre al pugilato, da sempre scuola primaria di lealtà e rispetto verso l’avversario e verso se stessi, sono state vietate altre discipline che stanno avendo grande successo sia in ambito olimpico sia come proselitismo da parte di nuovi praticanti.
Rosanna Conti Cavini si sente profondamente offesa, a nome non solo del suo staff tutto, dei maestri e dei pugili italiani, ma anche a nome di tutti gli appassionati, e nello specifico soprattutto quelli grossetani, che sempre in parecchie migliaia hanno affolato le manifestazioni da lei organizzate. La decisione della Rai e le sue motivazioni risultano poi ridicole oltre che umilianti per tutti gli operatori del mondo della boxe vista la violenza e spesso la perversione che si vedono in programmi, film e fiction che vengono tranquillamente messi in onda nelle televisioni italiane in orario di “prime time”. Relegare la boxe, che è uno dei rarissimi sport in cui due contendenti, dopo aver lottato strenuamente tra di loro, si abbracciano e si congratulano a vicenda, in orari da trasmissioni riservate ai soli adulti, è alla fine una decisione gravissima che certamente non porta lustro alle tradizioni sportive della Rai, e che certamente avrà ripercussioni sull’immagine della nostra ormai vetusta televisione di Stato.