di Barbara Farnetani
GROSSETO – Sono già 60 le famiglie del Comitato genitori Iside che ieri sera, durante una riunione fiume (nella foto la consegna dei documenti. Fonte Facebook), hanno firmato il ricorso al Tar contro le nuove tariffe applicate dal comune. Non è bastato il documento inviato dal sindaco Emilio Bonifazi, con la proposta di revisione delle fasce di reddito.
«Il foglio firmato dal sindaco è un semplice foglio che “non ha valore” a meno che non sia portato in consiglio e sia deliberato – ha affermato una delle mamme promotrici del Comitato – non è automatico che vengano applicate le nuove tariffe.»
A conferma di quanto sostenuto arriva anche la dichiarazione dell’avvocato che patrocinerà la causa del Comitato, Alessandro Antichi, che su facebook fa sapere «Una delibera consiliare può essere annullata o modificata solo dal TAR oppure da altra delibera consiliare. Una lettera, sia pure firmata da sindaco e assessore, non è sufficiente.»
Nella proposta fatta dal sindaco e dall’assessore Luca Ceccarelli si legge “l’amministrazione ha messo a disposizione risorse aggiuntive che potranno consentire i seguenti interventi: allargamento della fascia Isee con tariffa personalizzata, attualmente ricompresa tra 8.999,01 e 27.999 euro trasformandola in 8.999,01 – 34.999 euro. Riduzione del coefficiente per il servizio fino alle 16.00 nelle scuole dell’infanzia a 0,75%. Istituzione di un tetto di spesa familiare per le famiglie con due o più figli che frequentano nidi e scuole dell’infanzia comunali pari a complessivi 550 euro per più figli frequentanti il nido, 450 euro per più figli frequentanti la scuola dell’infanzia, e 500 euro nel caso i figli stiano frequentando alcuni il nido ed altri la scuola dell’infanzia.”
La proposta è stata letta ieri sera, alla riunione a cui hanno partecipato un’ottantina di famiglie, e la maggior parte dei genitori ha deciso di non accettarla. Alcuni, la minoranza, si sono presi ancora qualche giorno per decidere visto che il giorno ultimo per depositare il ricorso è fissato al 10 ottobre.
«Quando sabato siamo andati dal sindaco lui ha risposto che qualcosa avrebbe fatto – continuano i genitori del comitato – ma si è scelto di puntare soprattutto sulle famiglie con più figli a cui viene fatto un grosso sconto, tanto che il terzo figlio si ritrova a non pagare quasi nulla. Il fatto è che è una falsa soluzione, perché le famiglie più numerose, in genere, rientrano già nella fascia più bassa di reddito.»
«Il foglio scritto dal sindaco non ha valore per noi – continua una delle promotrici della protesta – ma può farci gioco di fronte al Tar perché, di fatto, si tratta di una ammissione di un errore fatto da sindaco e assessore» anche per questo mamme e babbi del Comitato si dicono fiduciosi e ribadiscono «Se il Tar ci darà ragione le nuove tariffe saranno applicate solo a chi ha fatto ricorso»