di Daniele Reali
GROSSETO – Un’altra fumata nera, un’altra riunione che non ha prodotto decisioni e la “questione province” rimane aperta. Ancora l’accordo sul riordino delle province toscane non è stato raggiunto. Nell’incontro di oggi a Firenze, il Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) non è riuscito a trovare la sintesi tra le varie posizioni e sono ancora tanti i punti interrogativi che restano in piedi a pochi giorni dal termine ultimo per avanzare la proposta definitiva alla Regione. Entro il 2 ottobre infatti il Cal dovrà inviare a Firenze l’ipotesi di riforma sul nuovo assetto della Toscana e proprio per quel giorno è stato convocato in extremis un nuovo incontro.
Alla riunione di oggi ha preso parte anche il presidente della provincia di Grosseto Leonardo Marras.
«Si cerca di trovare un proposta condivisa per arrivare all’unanimità» spiega Marras, ma i punti da chiarire sono ancora tanti. L’unico punto fermo sembra quello di riconoscere ad Arezzo il rispetto sostanziale dei requisiti e quindi della sua autonomia.
Ma il problema vero riguarda la questione dei nuovi capoluoghi: non sarà facile trovare la convergenza su questo argomento nonostante ci siano delle indicazioni chiare delle normativa nazionale. Per il momento comunque rimane sul tavolo l’ipotesi la nuova provinica del sud della Toscana nasca dall’unione di Grosseto con Siena. Gli altri nodi da sciogliere, e a questo punto rimane soltanto la possibilità del 2 ottobre, sono i confini della Città Metropolitana di Firenze, e la richiesta di una deroga per Prato e Pistoia.