ROMA – «Quali parametri e strumenti normativi ha utilizzato il ministero degli Interni per decidere la soppressione del “Nucleo di soccorso subacqueo e acquatico” oggi presente presso il comando provinciale di Grosseto del corpo nazionale dei Vigili del fuoco?». A chiederlo al Ministro con un’interrogazione a risposta in commissione sono i parlamentari del Pd Luca Sani e Silvia Velo.
«In Italia – spiegano Sani e Velo – esistono 32 sedi di Nuclei di soccorso subacqueo e acquatico, attive H24, per 360 operatori in grado di intervenire nelle varie situazioni di pericolo: dall’incendio a bordo di navi alla presenza di rischi biologici, chimici e nucleari, dalla ricerca di persone in mare, laghi e fiumi all’emergenza alluvionale. Peculiarità dei Sommozzatori dei Vigili del Fuoco è l’immersione anche in luoghi non convenzionali quali acquedotti, pozzi, reti fognarie e acque nere.
Il nucleo sommozzatori di Grosseto, costituito attualmente da sette unità, è preposto al controllo di più di 225 chilometri di costa (oltre ad alcune isole) – con l’effettuazione, nei primi 8 mesi del 2011, di oltre 1.000 ore di immersione – e lo scorso 13 gennaio è stato protagonista del salvataggio dei passeggeri della Costa concordia.
Dalle notizie apparse sulla stampa, il riordino organizzativo predisposto dal ministero dell’Interno per ottenere risparmi di spesa, prevede che rimanga attivo un solo nucleo sommozzatori per regione, utilizzando il trasporto con l’elicottero nei casi urgenti. Ma, secondo fonti sindacali, gli elicotteri dei vigili del fuoco, sempre per problemi di costi, non sono attrezzati per il volo notturno, e così, in tutte le urgenze notturne, come il naufragio della Concordia, il tempo di arrivo dei sommozzatori più vicini sarà purtroppo conteggiato in ore e non in minuti, cosa totalmente incompatibile con la necessità di essere tempestivi per salvare vite umane.
È evidente – concludono Luca Sani e Silvia Velo – che questo tipo di scelte vanno ponderate meglio, e per questo abbiamo chiesto se corrisponda al vero la volontà di sopprimere il nucleo dei sommozzatori che ha sede a Grosseto, quali parametri e criteri siano stati determinanti per definire quest’orientamento. Rimanendo contrari a quest’ipotesi, riteniamo infatti che vada garantita la continua, efficace e attenta azione di controllo ed intervento subacqueo ed acquatico sul nostro vasto e articolato territorio costiero.