CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Una scultura ricavata da un blocco di marmo di nove tonnellate è quella che è approdata nel giardino del Comune di Castiglione della Pescaia, realizzata dallo scultore senese Massimo Lippi nel contesto del progetto “La casa dei pesci” nato per salvaguardare i fondali marini dalla pesca a strascico illegale nelle vicinanze della costa. Questo progetto Onlus, che conta l’adesione di molti Comuni della costa Maremmana, ha ottenuto il patrocinio anche del Comune di Castiglione della Pescaia: “Una iniziativa che non potevamo non condividere – spiega il vice sindaco Elena Nappi -. “La casa dei pesci” si propone di tutelare le coste dalla pesca a strascico illegale ideando una sorta di parco artistico sottomarino composto da una serie di sculture realizzate su blocchi di marmo che, una volta scolpiti e depositati sul fondo del mare, avranno il compito di proteggere le nostre acque da attività che, se praticata troppo vicino alla costa, distruggerebbe la fauna e gli animali marini danneggiando in modo grave l’ecosistema. Il blocco di marmo, ospitato nel giardino del Comune e scolpito durante l’estate dall’artista Massimo Lippi all’interno del complesso turistico Riva del Sole, passerà qui l’inverno in attesa di essere depositato in mare durante l’estate 2013 proprio di fronte alla spiaggia di Riva del Sole”.
“La Casadei Pesci” è la realizzazione di un sogno, il sogno di Paolo Fanciulli, pescatore maremmano, la cui passione per il mare ha animato molte battaglie per la salvaguardia dell’ambiente marino, coinvolgendo empaticamente centinaia e centinaia di persone.
Il suo sogno è quello di creare uno spazio di sostenibilità tra natura e pesca, tra bellezza naturale e arte, tra protezione e fruibilità per difendere il mare che è giornalmente depredato dalla pesca illegale, inquinato dai rifiuti tossici e dai detergenti chimici e cementificato da opere inutili o malfatte. Il progetto “La Casadei Pesci” nasce da lunghi anni di battaglie dei pescatori artigianali contro l’invadenza della pesca industriale che distrugge gli stock ittici e peggio ancora devasta sistematicamente la flora e la fauna bentonica, desertificando i fondali; nasce dalla certezza che lungo gli8.000 kmdi coste italiane sarà impossibile far applicare la legge con un controllo capillare ed è proprio per questo che diventano indispensabili mezzi di dissuasione fissi.