BOLOGNA – Agosto nero per gli incidenti sul lavoro: 51 le vittime a livello nazionale contro le 48 dell’anno prima e le 45 del 2010. La situazione peggiora, e a confermarlo è anche l’incremento della mortalità nei primi otto mesi del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011: +3,2%; in ulteriore aumento, se confrontato con quello registrato a luglio e pari a +2,7%. Il più alto rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa viene invece registrato proprio a Grosseto. Seguono: Pescara, Benevento, Modena, Avellino, Nuoro. I dati sono stati resi noti dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering.
La principale causa di morte registrata dall’Osservatorio continua ad essere quella provocata da una caduta dall’alto (24% delle morti), seguita dal ribaltamento di un veicolo/mezzo in movimento (20,6%); al terzo posto lo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti dall’alto (16,7%). Sempre l’agricoltura in un tragico piano con il maggior numero di morti bianche e il 36,9% del totale delle vittime sul lavoro; nel settore delle costruzioni invece è deceduto il 25,1% dei lavoratori. Gli stranieri deceduti sul lavoro sono il 12,1% del totale. I romeni i piu’ numerosi. Mentre le fasce d’età più colpite sono quelle che vanno dai 45 ai 54 anni (88 vittime) e degli ultrasessantacinquenni (75).
Sale così a 359 il bilancio delle vittime nei luoghi di lavoro in Italia e a contare il maggior numero di morti bianche non è più la Lombardia, bensì l’Emilia Romagna con 49 infortuni mortali. 9 solo in agosto: 5 di queste vittime erano occupate nel settore agricolo. Seguono, quindi, la Lombardia (46), la Toscana (34), la Campania (27), il Veneto e la Sicilia (26), il Piemonte (23) e l’Abruzzo (20).