GROSSETO -I cani del Centro cinofilo nazionale di Grosseto sostituiranno presto macchinari e esami scientifici nel riconoscimento del tumore alla prostata. Almeno è quanto sperano dall’istituto clinico Humanitas che sta portando avanti uno studio in collaborazione con il Tenente colonnello Lorenzo Tidu del Centro militare veterinario dell’Esercito e patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa.
Al momento gli studiosi e i veterinari stanno addestrando due esemplari di pastore tedesco e pastore belga a riconoscere l’urina di pazienti malati. La seconda fase del progetto, invece, consisterà nel fare individuare agli amici a quattro zampe i reperti di soggetti malati e a ignorare quelli di persone sane. «L’obiettivo finale – spiega il dottor Gianluigi Taverna, che è a capo del progetto – è quello di capire quale sia l’elemento riconosciuto dall’animale per potere così creare una sorta di ‘naso artificiale’, uno strumento da laboratorio da usare ovunque». La ricerca vedrà impegnati un migliaio di pazienti volontari.
”L’urina degli uomini malati – prosegue Taverna – ha un odore particolare e specifico che cani addestrati sono in grado di percepire e riconoscere. I cani utilizzati in questo studio sono quelli usati nella ricerca delle mine e per le loro caratteristiche hanno dimostrato di avere un successo del 100%. Si tratta di un progetto rivoluzionario e che, nei primi studi, ha già dimostrato l’affidabilità della diagnosi al 90%.