GROSSETO – Rimane bloccata per il momento in Toscana la situazione legata alla riforma delle province varata dal governo Monti con il decreto del 6 luglio scorso sulla spending review. Sul “tavolo” delle proposte prese in considerazione anche dal Consiglio delle Autonomie Locali (ieri si è tenuta una riunione a Firenze, ndr) è arrivata l’idea di riordino partorita dall’Unione della Province Italiane che mette da parte la soluzione “automatica”, quella della tre maxi province più l’area metropolitana di Firenze, che risulterebbe dall’applicazione della legge “tout court”.
In pratica l’Upi vedrebbe nel futuro della Toscana una regione con cinque province con la “novità” rispetto alla legge della provincia di Arezzo. Una soluzione, questa, che è fortemente sostenuta dagli aretini che già da tempo sono attivi con comitati e con le istituzioni locali per difendere il loro “campanile”. Quello di Arezzo comunque sarebbe un vero e proprio caso limite, unico in Italia, visto che nel 2012 la sua popolazione supera i 350 mila abitanti.
Qualcosa potrebbe muoversi nella prossima riunione del Cal il 25 settembre anche perché il tempo stringe e entro il 3 ottobre la proposta definitiva dovrà arrivare in regione.