di Barbara Farnetani
GROSSETO – Ancora pochi giorni e avrebbero avuto il riconoscimento dello status di rifugiato, e invece saranno probabilmente rimpatriati i due profughi ospiti del rifugio Sant’Anna, a Massa Marittima, fermati dagli agenti della Polfer mentre stavano spacciando ad un angolo di piazza Marconi a Grosseto. I due, un Nigeriano e un Liberiano, erano sbarcati a Lampedusa nell’agosto 2011, ed erano stati ricoverati in un primo momento a Massa per poi essere smistati a Montieri, in Località Le Piane il primo, e a Gerfalco il secondo.
Il 13 settembre scorso i due si trovavano nel piazzale della stazione quando sono stati visti da una pattuglia mentre si intrattenevano con un gruppo di ragazzini di 14-15 anni. Gli agenti hanno notato subito uno strano movimento. Quando si sono avvicinati i minorenni sono fuggiti, mentre nelle tasche di uno dei due, un Liberiano di 22 anni, è stato trovato un sacchetto con dentro 40 grammi di marijuana mista ad hashish, l’altro, il Nigeriano, aveva con sé fogli per il confezionamento delle dosi.
Gli agenti della polizia postale, diretti dall’Ispettore capo Vincenzo Botti (nella foto a fianco), si sono dunque recati dove i due risiedono in attesa di ottenere il permesso di soggiorno per motivi umanitari, e, dove era alloggiato il Liberiano, hanno trovato 81 dosi della stessa sostanza stupefacente già confezionata in cartoccini elettrosaldati di mezzo grammo l’uno che i due vendevano a 5 euro, oltre ad un bilancino di precisione. Nelle tasche dei due Africani anche 230 euro in contanti, cosa che ha fatto dedurre agli inquirenti che era già stata effettuata parte della vendita. I profughi infatti hanno garantito vitto e alloggio e una serie di buoni da spendere nei supermercati, ma non hanno disponibilità di denaro.
Il Liberiano è stato dunque arrestato mentre il Nigeriano, anche lui di 22 anni, è stato invece denunciato a piede libero. L’accusa per entrambi è stata di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Fondamentale è stato il ritrovamento della droga divisa in dosi, da cui è emerso chiaramente che non si trattava di sostanza per uso personale.
Il giudice, Valeria Montesarchio, ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere in attesa di giudizio.