FOLLONICA – Una piazza o una casa da intitolare ai tanti militari italiani caduti in missioni di pace. È la proposta di Marco Stefanini (nella foto. Fonte: facebook) al sindaco e al Consiglio comunale di Follonica. «Una proposta bipartisan – come la chiama Stefanini -, dettata da quella concordia nazionale che il Presidente della Repubblica Napolitano ricorda sempre molto opportunamente. E’ questo che propongo all’attenzione del Sindaco Baldi, dei capigruppo in consiglio comunale di Follonica e ai partiti della maggioranza e opposizione. Ancora oggi, dopo tanti anni (più del tempo occorso per la II guerra mondiale), i nostri soldati sono impegnati nelle missioni di pace in Afghanistan , in Libano e tanti altri Paesi devastati da guerre civili o guerre “tradizionali” missioni che ci vedono al fianco di altri contingenti alleati e altre uomini e donne di tutto il mondo, missioni dove stanno svolgendo un duro lavoro per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni e garantire la sicurezza agli abitanti.»
«Dal 1950 ad oggi sono 141 i militari italiani morti in missioni pace – prosegue Stefanini -. Si va dal maresciallo capo dei carabinieri Pio Semproni, ucciso in Eritrea dal 1950, fino al Carabiniere Manuele Braj, uccisi il 25 giugno in Afghanistan. In mezzo ci sono caduti in ogni parte del mondo, dalla Somalia all’Iraq, dal Congo alla Bosnia. La strage peggiore il 12 novembre 2003 in Iraq: 19 italiani muoiono nell’attentato con un’autobomba a Nassiriya mentre partecipavano alla missione Antica Babilonia. In precedenza, l’11 novembre 1961, 13 militari dell’Aeronautica erano morti in Congo nel corso di una missione Onu.» «Tanti i morti, 12, anche nel corso della missione Ibis in Somalia, tra il 13 maggio ed il 6 febbraio del 1994. Tra questi ultimi – ricorda Stefanini – una crocerossina. Finora la missione con più morti, 40, è quella in Afghanistan, seguita con 35 da quella in Iraq. Tante anche le vittime delle varie missioni nei Balcani: dall’Albania al Kosovo, dalla Serbia alla Croazia. Ricordiamo con particolare commozione l’episodio del 92 quando un elicottero italiano, un AB205 con equipaggio italo francese, venne abbattuto a tradimento da una coppia di caccia della ex Jugoslavia, mentre l’ equipaggio un altro elicottero, seppur colpito, riuscì ad atterrare fortunosamente e salvare tutti gli occupanti.»
«Oggi mi sento di lanciare una proposta al sindaco, al Consiglio comunale e alla città – ribadisce Stefanini -: dedichiamo una piazza, una via ai Militari italiani caduti nelle missioni di pace, apponiamo una lapide a memoria come hanno già fatto diverse realtà comunali, facciamo questo riconoscimento ai nostri giovani e meno giovani che hanno perso la vita all’Estero, dove sono stati inviati per intervenire su crisi che sempre hanno visto gravi sopraffazioni verso le popolazioni inermi. Non restituiremo loro le giovani vite perse – conclude Stefanini -, ma diamo almeno un segno del nostro ricordo.»