GROSSETO – “Uffici postali, non si può pregiudicare l’accesso degli utenti ai servizi” è questa parte della risposta che il Governo ha dato all’interrogazione posta, il 29 luglio, dall’onorevole del Pd Luca Sani in merito alla chiusura dei 33 uffici postali.
«Dalla risposta del Ministero – spiega Luca Sani – emergono elementi almeno parzialmente rassicuranti, dal momento che i 33 uffici postali e le tre rimodulazioni di orario previste dal piano di riorganizzazione di Poste Italiane, sono solo indicative. Nel senso che spetterà all’Autorità di garanzia per la comunicazione [Agcom] compiere una valutazione di merito, perché non è possibile effettuare “un ridimensionamento della rete che pregiudichi l’accesso degli utenti ai servizi anche nelle zone remote del Paese”. Spetterà dunque all’Autorità di verificare e conseguentemente valutare la sufficiente distribuzione dei punti d’accesso alla rete, nel rispetto dei parametri previsti nel decreto ministeriale 7 ottobre 2008.»
«Dal canto suo – aggiunge l’On Sani – il Ministero dovrà invece valutare a livello istituzionale la praticabilità e l’impatto di tale piano “nel quadro degli obiettivi generali di coesione sociale ed economica”. È poi il caso, di precisare che il piano di intervento è subordinato al “confronto con le Istituzioni locali, il che non esclude, dunque, la possibilità della riduzione della sua portata e delle misure previste”. Degli attuali 105 uffici postali attivi in provincia di Grosseto – conclude il suo ragionamento Luca Sani – non è affatto detto che si arrivi alla chiusura dei 33 previsti dal piano, ma occorre rimanere vigili e soprattutto ragionare in termini di territorio per contrapporre un’ipotesi alternativa che garantisca la capillarità di accesso ai servizi postali a tutte le comunità.»
«Nel frattempo – continua Sani – mi è stato comunicato che l’Autorità di garanzia ha convocato una riunione con Poste italiane sia per ottenere chiarimenti sul piano di razionalizzazione, sia per richiamare l’attenzione della società sulla necessità di garantire un’effettiva e preventiva interlocuzione con le realtà locali. Inoltrata anche una richiesta d’informazioni sui parametri base utilizzati per le proposte di rimodulazione degli orari di apertura e di chiusura degli uffici postali, così da procedere a un’analisi comparativa degli interventi attuati nell’anno in corso con quelli degli anni passati e conoscere l’impatto delle misure adottate sul mercato postale e sulla quantificazione del costo netto del servizio universale.Infine – chiude Sani – la stessa Agcom, relativamente alla mancata risposta ai reclami degli utenti del comune di Follonica, ha comunicato che verrà avviata un’attività istruttoria per evidenziare l’eventuale esistenza di violazioni della normativa di settore».