GROSSETO – “La prolungata assenza di piogge dell’estate ha provocato per l’agricoltura nazionale una serie di pesanti e negative ripercussioni, in un settore da anni afflitto da una sequenza di fattori sfavorevoli, che bloccano ogni tentativo di ripresa; in Toscana in particolare, la siccità nei mesi estivi ha causato un calo di produzione in media del 30%, determinando un aumento dei costi per le aziende agricole, che hanno effettuato ogni tentativo per salvaguardare le produzioni.”
Così l’Onorevole Monica Faenzi (nella foto) descrive la situazione al Ministro per le politiche agricole, nella sua interrogazione in cui richiede, sulla base di quanto fatto dalle aziende toscane, lo stato di calamità, che, come evidenziato in diverse occasioni dalle associazioni di categoria, appare agli occhi della parlamentare azzurra “condivisibile e indifferibile, in considerazione degli ingenti danni che la persistente assenza di piogge ha provocato per numerosi prodotti agricoli quali ad esempio il pomodoro da industria, in cui si registra un calo di produzione di circa il 25 – 30% rispetto ai quantitativi attesi e le perdite di prodotto non conferito alle industrie a causa della qualità scadente.”
“Per gli ortofrutticoli, prosegue, perdite tra il 20%, e l’80%, per il girasole si rileva una perdita di produzione stimabile dal 60% all’80%; la vendemmia in corso, la cui qualità delle uve da vino rappresenta una punta di eccellenza a livello mondiale del panorama vitivinicolo nazionale, riscontra una perdita di prodotto dal 20% al 30%, con l’aggravante dei requisiti qualitativi delle uve che, a giudizio degli operatori del settore toscani, daranno luogo ad un vino con tassi alcolimetrici eccessivi.”
Il quadro fatto dalla Fanezi è complesso e dettagliato: “Per l’olivicoltura inoltre, che costituisce un ulteriore settore dell’agricoltura toscana e nazionale di qualità pregiata, è prevista una perdita di produzione fino al 50%, a causa della caduta delle olive; infine, per molte aree della regione, la mancanza di foraggio fresco di stagione ha causato diminuzione per la produzione di latte ovino e bovino, e ulteriori aumenti dei costi per gli allevatori, confermando una situazione per l’agricoltura toscana nel complesso oggettivamente difficile”.
La parlamentare del PdL chiede quindi al Ministro quali iniziative intenda intraprendere, e se non intenda infine riconoscere in tempi rapidi, lo stato di calamità naturale per le aree del Paese colpite ed in particolare per la Toscana, al fine di attivare le procedure previste in favore delle imprese agricole che oltre che alla siccità, stanno affrontando una delle crisi economiche e finanziarie più difficili degli ultimi decenni.