di Daniele Reali
RAVI – Inizierà con l’inaugurazione di sabato la nuova vita della miniera Ravi Marchi, simbolo della grande epopea mineraria che ha segnato per sempre il territorio e la comunità di Gavorrano. Monumento alla storia e alla vita dei minatori, ma anche museo a cielo aperto, Ravi Marchi «rappresenta – ha detto Luca Agresti, presidente del Parco Nazionale delle Colline Metallifere – il recupero più importante del 2012 in provincia di Grosseto. Un intervento che consolida il lavoro del comune di Gavorrano e le prospettive del Parco. Ravi Marchi dà valore a tutte le attività del Parco e migliora l’offerta turistica del territorio».
Per recuperare l’intera area che sorge alle porte di Ravi sono stati investiti negli anni 5 milioni di euro e gli ultimi interventi sono stati realizzati grazie ad un finanziamento di 400 mila euro da parte del Ministero. Per l’inaugurazione invece il Parco ha messo a disposizione altri 50 mila euro con i quali è stato completato il centro accoglienza insieme all’istallazione dei pannelli e ad altre opere di manutenzione.
«Per noi – ha detto la prosindaco di Gavorrano Elisabette Iacomelli – è un piacere raggiungere questo traguardo e per me lo è in modo speciale visto che ho trascorso l’adolescenza proprio a Ravi. La scelta delle amministrazioni precedenti di recuperare quel patrim Siamo soddisfatti anche per aver aver scelto il teatro come strumento di valorizzazione del sito grazie anche alla collaborazione con la compagnia Katzenmacher» (nella foto da sinistra: Luca Agresti, presidente del Parco e Elisabetta Iacomelli, prosindaco di Gavorrano).
Alla cerimonia di inaugurazione che si terrà alle 17,30 e che vedrà la partecipazione anche del presidente della provincia Leonardo Marras e dell’assessore regionale Annarita Bramerini seguirà la prima nazionale dello spettacolo “Rivolta e pietas” portato in scena dalla compagnia diretta dal regista Alfonso Santagata. La rappresentazione è legata al mondo della miniera e ispirata anche alle vicende di Ravi Marchi dove nel 1963 i minatori occuparono i pozzi così come oggi accade in Sardegna con i lavoratori della CarboSulcis. «Vogliamo esplorare – ha detto Santagata – la complessità umana del mondo dei minatori e lo facciamo con il teatro». Lo spettacolo sarà poi replicato domenica 16 e lunedì 17 alle 21.
Dopo l’inaugurazione il sito minerario sarà a disposizione per le visite. «Sarà aperto tutti i pomeriggi della prossima settimana anche per favorire le visite delle famiglie adesso che le scuole sono aperte – ha spiegato la direttrice del Parco Alessandra Casini – e potrà essere visitato attraverso un percorso guidato. Dalla settimana successiva poi sarà aperto ogni week-end». Il servizio di gestione delle visite sarà curato, come accade per tutte le Porte del Parco nei sette comuni della Colline Metallifere, dalla Cooperativa Nuova Maremma.