GROSSETO – «Gli abbattimenti sono una scelta fatta per rispondere ad una emergenza.» Il presidente della provincia Leonardo Marras risponde all’intervento di Giacomo Bottinelli della Lav, circa l’abbattimento dei piccioni. «È molto difficile, in certi casi, stabilire se sia nato prima l’uovo o la gallina. Ovverosia, nel nostro caso, capire se la popolazione di piccioni sia enormemente cresciuta perché il protocollo d’intesa che la Lav richiama è stato disatteso, oppure se un solo anno di vigenza sia un po’ poco per produrre effetti – afferma Marras -. Nel dubbio, opterei per la risposta più ovvia e di buon senso. I piccioni proliferano perché trovano cibo in abbondanza un po’ ovunque, soprattutto saccheggiando le colture alimentari come girasole, granturco e grano. Siamo perfettamente d’accordo sulla opportunità di ricorrere a mezzi non cruenti per contenere le specie che se in sovrannumero finiscono per essere dannose.»
«Tuttavia di fronte alle emergenze, si agisce con mezzi d’emergenza come lo sono gli abbattimenti. Anche perché – sottolinea il presidente della provincia – questi non rispondono all’esigenza di assecondare istinti sanguinari, ma a quella di tutelare le colture che danno reddito agli agricoltori e gli consentono di continuare a svolgere un lavoro prezioso per tutti quanti. Che prevede la manutenzione del territorio e del paesaggio rurale. Per non parlare delle motivazioni igienico sanitarie che stanno alla base dei contenimenti, a tutela della salute umana. Anche i cacciatori, in questo senso, svolgono da secoli una funzione sociale e contribuiscono a mantenere l’equilibrio biologico fra le varie specie. E in casi come questi il loro apporto è fondamentale per intervenire tempestivamente ed efficacemente.»
«Comprendo benissimo che alla Lav stia a cuore la tutela delle varie specie. La Provincia e gli Atc, però, operano nel rispetto delle leggi e in base a consulenze di autorevoli istituti scientifici. Fra l’altro, diciamo così, quello degli abbattimenti è senz’altro un tema rilevante, ma soprattutto – conclude Marras – in questo momento molto in basso nell’agenda delle priorità delle pubbliche amministrazioni».