GROSSETO – È stata completata, e verrà depositata domani alla cancelleria del gip di Grosseto, la perizia disposta dal giudice Valeria Montesarchio sulla “scatola nera” della nave Costa Concordia, naufragata davanti all’isola del Giglio il 13 gennaio. La perizia è già adesso considerata il perno del procedimento penale a carico del comandante Francesco Schettino e degli altri otto indagati e “risponde” a tutti i 50 precisi quesiti formulati nel marzo scorso dal gip al collegio peritale formato dall’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, dal professor Antonio Scamardella, dal contrammiraglio Domenico Picone e dal capitano di vascello della Marina, Salvatore Carannante. Il deposito definitivo avverrà domani, dopo quasi due mesi di proroga richiesti dal collegio rispetto alla scadenza di luglio.
Più che le conversazioni registrate in plancia e dagli apparati di comunicazione interni alla nave, l’interesse maggiore per la perizia riguarda le risposte tecniche che gli esperti del gip hanno dato in ordine alla rotta, alla navigazione, alle manovre eseguite e alle condizioni meccaniche della Costa Concordia durante le varie fasi del naufragio, dall’urto contro la scogliera al drammatico coricamento su un fianco davanti al porto del Giglio. Diagrammi, grafici e calcoli matematici accompagnano le trascrizioni delle conversazioni udibili a bordo, ed è su questi elementi che, davanti al gip, si misureranno i consulenti delle parti per valutare. La prossima udienza per l’incidente probatorio sulla “scatola nera” della Costa Concordia è fissata al prossimo 15 ottobre: previste udienze “no stop” giorno dopo giorno finché l’intera materia sarà sviscerata e l’inchiesta potrà proseguire con nuovi punti di confronto.