Di Barbara Farnetani
CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Ci vorrà almeno una settimana per avere le risultanze dell’esame autoptico sul corpo dell’uomo morto carbonizzato all’interno della sua auto, a Castiglione della Pescaia. Al momento resta dunque ancora solo un’ipotesi che si tratti di Marco Rossi, 39 anni, agente immobiliare di Grosseto ma residente a Castiglione con la moglie.
Oggi l’autopsia su quel che resta del corpo, su cui è stato effettuato anche un esame tossicologico. Le prove di laboratorio dovranno chiarire alcuni punti: se l’uomo avesse assunto qualche sostanza o medicinale, mentre da un esame delle vie respiratorie si verificare, come sarebbe emerso, se l’uomo è morto a causa delle fiamme sprigionatesi dopo l’incidente o se fosse già deceduto, a causa dell’urto o di un malore, al momento in cui l’auto è stata attaccata dal fuoco.
Intanto proseguono le indagini dei Carabinieri, anche se quella dell’incidente accidentale sembra la causa più accreditata.
Dalle ricostruzioni sembra che l’uomo abbia fatto tutto da solo. Forse ha perso il controllo del mezzo, finendo nella scarpata che si trova sotto Poggio d’oro, a Castiglione della Pescaia. L’auto, inghiottita dalla macchia mediterranea e dalla vegetazione che in quel punto è particolarmente folta, è presa rapidamente fuoco, non concedendo alcuno scampo al suo occupante.
Resta sotto sequestro la salma in attesa di avere il riscontro del Dna. Solo allora, quando si avrà la certezza dell’identità, il corpo potrà essere restituito alla famiglia per i funerali.