FIRENZE – Nuove ipotesi sul futuro delle province della Toscana arrivano dalla regione e più precisamente dall’assessore alle riforme Riccardo Nencini che ha illustrato oggi in un incontro con i rappresentanti della Confederazione Agricoltori Italiani le due proposte “fiorentine”.
«Con l’ipotesi A, – ha detto Nencini – quella che si attiene strettamente alla norma del governo, alla fine c’è solo da decidere se Grosseto va con Arezzo o con Pisa e Livorno». Il nodo infatti è proprio la nostra provincia che rimarrebbe in bilico tra la costa e l’entroterra. In questo caso però le nuove province toscane sarebbero quattro.
C’ anche un “piano B” però. L’alternativa prevede che «una città metropolitana fiorentina meno estesa, fatta non di 43 ma 12 o 18 comuni, quelli della prima e seconda cerchia, e tre province ridisegnate sulle attuali aree vaste: ovvero Prato con Pistoia e quel che resta di Firenze, Arezzo con Siena e Grosseto, Lucca con Pisa, Livorno e Massa Carrara». Questa sarebbe la proposta preferita dalla regione.
Sulla proposta, da inviare entro ottobre, si dovrà pronunciare il governo. «Ed è evidente – avverte Nencini– che dobbiamo avanzare proposte che siano positive per la Toscana, ma anche che possano essere giudicate realistiche dal governo».