FOLLONICA – «Sulle oltre 200 famiglie dei soci di Mare SI quest’anno soltanto tre si sono recate in vacanza a Follonica, un primato negativo che ci auguriamo non debba ripetersi nel 2013». È la constatazione che fa Ottavio Verdi presidente della cooperativa proprietaria del villaggio turistico di Pratoranieri, struttura che dal 2011 è chiusa.
«In base alla capacità ricettiva del villaggio – continua il Presidente – possiamo tranquillamente affermare che quest’estate Follonica ha perso oltre 50.000 presenze turistiche che se le sommiamo alle possibili presenze del Villaggio il Veliero, e alla crisi generale del settore, contribuisce a creare un bilancio estremamente negativo per la città del Golfo la cui principale risorsa è proprio il turismo. In una situazione del genere chi ci ha guadagnato? Non certo il territorio di Follonica, che ha perso le entrate collegate alla presenza di tanti vacanzieri, fra i quali anche i soci delle cooperative, i quali come tutti gli altri turisti creano ricchezza sul territorio. Anzi, spesso più di tutti, perché potendo risparmiare sull’affitto possono spendere maggiormente.»
«Quest’anno i soci di Mare SI, pur essendo legati a Follonica, a malincuore si sono visti costretti ad optare per altri lidi – continua Verdi -. Ma il disagio è anche degli operatori turistici presenti sul territorio e di tutti coloro che lavorano coi vacanzieri, i quali già l’anno scorso lamentavano la diminuzione del 30 per cento degli introiti legati all’indotto. Una situazione che è stata accuratamente documentata dalle associazioni di categoria, presenti in varie tavole rotonde organizzate nei mesi scorsi. Da questa situazione non ci guadagna neppure l’Amministrazione di Follonica con cui ci auguriamo vivamente di poter collaborare per trovare una soluzione in tempi brevi, visto che questa situazione, che va avanti oramai da due anni, rischia di incancrenirsi sempre di più. Il compito degli amministratori pubblici certamente non è facile ma, come nel caso di Mare Si, una soluzione potrebbe essere possibile – conclude Ottavio Verdi -, nell’interesse della popolazione e nel rispetto della legge.»