GROSSETO – Nuova serata di apertura per il Museo Archeologico, giovedi 23 agosto dalle 20 alle 23. Oltre alle visite guidate o libere al museo e alla mostra “Bellezza e religiosità in Ludovico Cardi detto il Cigoli”, a partire dalla 21 ci sarà un’attenzione particolare ai bambini con “Il Museo ti racconta una storia”, dedicato alla scoperta della storia di Grosseto e delle mura medicee attraverso i reperti dello stesso museo.
Ospite della serata Andrea Zifferero, ricercatore e docente dell’Università di Siena, che dalle 21 ci parlerà de “Gli scavi di Marsiliana d’Albegna: novità dall’area suburbana”
Scheda Andrea Zifferero e sue ricerche
Dal 2002 Andrea Zifferero insegna Museologia e Museografia ed Etruscologia e Antichità Italiche nel Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’Università di Siena. Ha coordinato (con Andrea Ciacci) i progetti “Vinum, dal 2004 al 2006, ed “Etruschi in Terra di Siena”, dal 2005 al 2006. E’ attualmente il coordinatore del Progetto “ArcheoVino” a Scansano ed è autore di circa cento pubblicazioni su temi di etruscologia, museologia e comunicazione nel settore archeologico.
Marsiliana
Andrea Zifferero dirige dal 2002 il progetto di ricerca “Caratteri insediativi e architettura funeraria a Marsiliana d’Albegna”. Dopo la scoperta casuale avvenuta nel 1908 durante gli scavi condotti dal principe Tommaso Corsini, che portarono alla scoperta della necropoli di epoca orientalizzante (VIII-VII SEC. a.C), le recenti campagne di scavo si sono concentrate soprattutto sull’abitato di Marsiliana-Caletra e hanno permesso di inserire i risultati dei vecchi scavi Corsini in un contesto storico-archeologico e territoriale di grande interesse.
In questi scavi sono state rinvenute 109 sepolture, costituite da gruppi di tombe a fossa circondate da circoli di pietre. I ritrovamenti più importanti sono avvenuti nel “circolo della fibula”, nel quale venne rinvenuta appunto una fibula d’oro decorata con la tecnica della granulazione (Fibula Corsini, capolavoro dell’oreficeria etrusca del VII secolo a.C., conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze) e nel “circolo degli avori”, da cui proviene la tavoletta di avorio usata per la scrittura, con inciso l’alfabeto etrusco più antico che si conosca (VII secolo a.C.).
Il centro abitato, i cui resti sono stati rinvenuti a circa 1 km a sud dell’attuale frazione, venne distrutto da un incendio alla metà del VI secolo a.C. e il suo territorio passò alla città di Vulci. Il sito è stato ipoteticamente identificato con la città a cui apparteneva l’ager caletranus, citato dalle fonti romane, tra i fiumi Fiora e Albegna, il cui nome viene ipoteticamente ricostruito in Caletra.
Nuove ricerche sono state condotte a partire dal 2002 dall’università di Siena nell’ambito del Progetto di ricerca “Caratteri insediativi e architettura funeraria a Marsiliana d’Albegna”. Il progetto è stato avviato dall’Insegnamento e Laboratorio di Etruscologia e Antichità Italiche del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana di Firenze. Dal 2009 è parte integrante del Progetto l’Associazione di Promozione Sociale no profit “Etruria Nova”. Dallo stesso anno è attivo sul sito nei mesi autunnali un Campo Internazionale di Ricerca Archeologica grazie al quale studenti e laureati in Archeologia ma anche semplici appassionati possono accrescere la propria esperienza nel settore vivendo un’eccezionale esperienza formativa.