FOLLONICA – Procedono spedite le operazioni di allestimento e completamento del Magma il nuovo museo di Follonica che sorgerà nell’area dell’ex Ilva, nel cuore della città. «Il Magma – dice il vice sindaco Andrea Benini – sarà luogo del racconto della nascita della comunità e della città fabbrica, l’insieme delle relazioni umane e territoriali, i valori e i ‘talenti’ delle persone, che con la fatica, la dedizione, il senso di appartenenza, la creatività, il lavoro l’hanno edificata».
Il cantiere di allestimento del nuovo museo ha completato in questi giorni un’altra importante tappa: la ricostruzione della antica ruota idraulica che alimentava la macchina soffiante. L’imponente struttura di oltre tre metri di diametro per un metro e mezzo di larghezza ha ricominciato a girare nel suo originario alloggiamento all’interno dei sotterranei del forno San Ferdinando. La ricostruzione è frutto di un lungo studio risalente ad alcuni anni fa, quando una commissione di esperti reperì documenti sul funzionamento della ruota idraulica e della imponente macchina soffiante che alimentava il forno. Di questo complesso sistema oggi finalmente vediamo in funzione un primo fondamentale tassello quale è appunto la ruota dell’acqua che con la sua imponenza e con il suo movimento ha impresso un primo significativo segno nell’allestimento scenografico del museo.
«E’ di questi giorni la conferma – aggiunge il Vicesindaco – che la famiglia Franchi Giuggioli di Follonica ha donato al Magma un tavolo originale da lavoro appartenuto al modellista Franchi, operaio specializzato dell’Ilva».
«La nascita di un museo è un momento importante per una città, è un modo per ripercorrere storie, vicende, racconti, emozioni, suggestioni di chi questa città ha contribuito a farla nascere e farla crescere. È un modo per ritrovare la memoria delle persone che l’hanno vissuta per proiettarsi nel futuro, immaginando nuove prospettive. E sarà proprio grazie alla sensibilità di tutti che Magma potrà diventare un grande museo. La donazione della famiglia Franchi-Giuggioli non solo arricchisce la collezione, già significativa, ma aggiunge un pezzo di storia personale che contribuisce a fare diventare questo museo un pezzo di città. Ringrazio la famiglia per questa donazione e mi auguro che altri cittadini vogliano arricchire con i loro tesori il patrimonio della collettività».