di Barbara Farnetani
FOLLONICA – Fritz se ne è andato. Forse qualcuno non se ne sarebbe neanche accorto se non fosse per quei manifesti apparsi nelle bacheche per i cronologi funebri. Se ne è andato silenziosamente, in punta di piedi, così come aveva vissuto. Per anni la sua presenza silenziosa era stata una costante per chi andava a fare la spesa alla coop. Qualcuno ha detto che “non chiedeva l’elemosina ma la aspettava” sempre discreto e ben educato. Fritz era un clochard di origine olandese, ma da anni viveva a Follonica, con la sua amica più fedele, la sua cagnetta Minù, sempre curata, pulita, con la sua ciotola d’acqua, che non avesse a soffrire.
Una vita difficile quella di Fritz, colpito da un male incurabile, era nato ad Amsterdam 60 anni fa. Negli ultimi giorni, quando era in ospedale, la sua unica richiesta è stata proprio quella di avere accanto la sua Minù.
Negli anni aveva trovato un amico, Milos, Cecoslovacco, anche lui un senza tetto, con cui aveva deciso di dividere il camper in cui vivevano, vicino al cimitero. Un rapporto molto stretto quello tra i due clochard, tanto che quando Fritz è morto Milos, per il grande dolore, è stato colpito da un infarto.
Milos e Minù sono stati gli unici che negli ultimi tempi hanno sofferto, insieme a Fritz, in quella che è stata la sua ultima battaglia, gli unici che sanno cosa significhi la sua mancanza.
Eppure qualcuno, del fatto che Fritz non c’era più, se ne è accorto, e ha fatto affiggere quel manifesto funebre, per ricordarlo. Nella foto Fritz sorride, come era suo uso, accanto ha la sua Minù, tutta la sua famiglia; impossibile rintracciare altri familiari, a seppellirlo ha pensato l’amministrazione comunale: Fritz resterà per sempre a Follonica, dove aveva deciso di vivere e dove, con Minù e Milos aveva trovato una casa.