di Lorenzo Falconi
PRINCIPINA A MARE – In Maremma si vive di meno. Rispetto ad altre realtà toscane, chi nasce a Grosseto ha un’aspettativa di vita più bassa di quasi 2 anni, L’allarme viene lanciato da Fabrizio Boldrini (nella foto), direttore della Società della salute per l’area grossetana, intervenuto alla conferenza stampa indetta da Legambiente sugli stili di vita sostenibili. In merito ai dati statistici raccolti dalla scuola superiore Sant’Anna e dall’ARS Toscana, vengono messe in relazione l’attività fisica e la pratica sportiva in base alla situazione nutrizionale e alle principali correlazioni con malattie e cause di morte. Ne emerge un quadro preoccupante, basti pensare che un adulto su quattro, a Grosseto, conduce vita sedentaria, mentre il 12% dei giovani non svolge alcuna attività sportiva. Tutto questo causa una maggiore insorgenza di malattie cardio-circolatorie, oltreché di tumori, come quello al colon retto e alla mammella. «Non è una questione genetica – precisa Boldrini – ma di comportamento».
Le malattie e le cause di morte, infatti, sono direttamente correlate con l’assenza di attività motoria. A Grosseto, ad esempio, una persona su dieci è obesa. I dati non migliorano se spostiamo l’attenzione in provincia, il tasso di mortalità subisce un’impennata attestandosi a 331 persone ogni 100mila abitanti, contro le 322 di Grosseto città e le 297 che rientrano nella media regionale. «Lo stile di vita attivo riduce le probabilità di sviluppare malattie croniche, come quelle al cuore e della circolazione, il diabete e i problemi alle ossa – conclude Boldrini -. Con una vita attiva, inoltre, è più facile mantenere il peso corporeo nella norma, prevenendo obesità e il sovrappeso, importanti fattori di rischio per molte malattie. Il movimento è ottima cosa per stare bene e oltretutto la Maremma è un territorio che favorisce l’attività fisica all’aria aperta. L’invito è quello di ripensare agli stili di vita».