FIRENZE – Tagli alla caccia dalla Regione Toscana. La decisione sarebbe stata presa dalla giunta regionale che avrebbe deciso di ridurre di 2,3 milioni di euro le risorse per il settore caccia.
Una notizia, che come osservano da Arci Caccia, è stata appresa dalla stampa e che sarebbe arrivata senza un minimo di concertazione. La richiesta dell’Arci Caccia è chiara: istituire un tavolo di concertazione tra regione e mondo venatorio per coinvolgere i cacciatori sulle scelte che riguardano il futuro della caccia in Toscana.
«Ad onor del vero – scrivono dall’Arci Caccia regionale – non è la prima volta che emergono volontà di operare forti riduzioni delle risorse dei cacciatori. Già due anni orsono, e ancor più recentemente l’anno scorso, poco prima dell’avvio della stagione venatoria, si levarono voci che andavano in questa direzione».
«La novità di quest’anno sono costituite dall’aver appreso la notizia, anziché dalla viva voce dell’Assessore, direttamente dagli organi di stampa e, aggravante non prevista, dal pericolo rappresentato dall’onda lunga della “spending review”»
«L’unico dato certo riscontrabile è che la “spending review” ha provocato intanto un profondo prosciugamento del dialogo tra categorie ed Istituzioni, considerato che tale notizia, se non proprio un fulmine a ciel sereno, non è mai emersa come ipotesi possibile negli incontri svoltisi in Regione».
«Probabilmente, nelle discussioni collegiali future, sarà il caso di soffermarsi meglio sulle questioni di rilievo; quella di cui trattiamo in questa nota e la ricostruzione di un clima di condivisione per superare tutte le incertezze che gravano sulla caccia in Toscana, rappresentano due grandi filoni di discussione sui quali sarebbe utile investire generosità e lungimiranza».
«L’Arci Caccia Toscana ritiene che un siffatto provvedimento sarebbe del tutto ingiustificato ed illegale.Le tasse che i cacciatori pagano sono finalizzate al comparto faunistico-venatorio proprio in virtù del fatto che sono state concepite con un vincolo di destinazione».
«La gestione faunistica di questa Regione, altrimenti, subirebbe l’ennesima beffa che andrebbe ad aggiungersi all’incredibile ammanco, anch’esso illegale, dei trasferimenti da parte dello Stato del 50% delle tasse di concessione governativa sulla caccia, il cui mancato gettito, nella nostra Regione, ammonta ad oltre 50 milioni di euro».
«Vigileremo con grande attenzione lo sviluppo di questa vicenda, pronti a mettere in atto tutte le contromisure necessarie qualora questa sciagurata ipotesi dovesse effettivamente realizzarsi».