di Lorenzo Falconi
ALBERESE – Dalle fonti energetiche rinnovabili, alla mobilità sostenibile, dal risparmio idrico a quello energetico, le aree protette diventano laboratori eccezionali d’innovazione. Una chiave di lettura che ben si sposa con il turismo alternativo. Ne è convinto Angelo Gentili, coordinatore nazionale di Festambiente che rinnova l’attenzione sul concetto di apertura che anche queste oasi naturali devono avere: «il Parco non è un’area che si delimita e si difende come una fortezza, bensì uno spazio aperto che può funzionare anche da laboratorio di sperimentazione». Un concetto rafforzato da Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, il quale sostiene che «le aree protette sono il luogo ideale per accogliere e testare buone pratiche di sostenibilità, anche perché sono in grado di garantire un utile ritorno di investimenti. In un momento di crisi economica, sono i progetti che coniugano tutela dell’ambiente e ricerca a portare i migliori risultati». Chiaro quindi il riferimento all’autobus elettrico di Rama E-life, battezzato proprio nella kermesse di Festambiente.
Sulla strada della biodiversità delle aree protette e della sperimentazione, interviene anche Lucia Venturi, presidente del parco regionale della Maremma: «in questi anni è stato fatto un grande lavoro per aprirsi a nuove esperienze. Il Parco continuerà il percorso di biodiversità, ma le tante possibilità che ci sono vanno sviluppate. Al suo interno c’è un grande passato di storia, di tradizione di economia che da tempo sono l’emblema delle buone pratiche». Anche l’assessore provinciale all’ambiente Patrizia Siveri rafforza il concetto di sviluppo sostenibile: «dopo un decennio di conflitto, possiamo affermare che oggi è difficile trovare qualcuno che veda il Parco come un nemico. Anzi, è opportunità di sviluppo: agricolo e turistico».