FOLLONICA – Non usiamo a sproposito la parola garantismo. Il monito viene dalla lista civica Follonica Libera, che interviene nuovamente in merito alla vicenda giudiziaria che vede coinvolti sindaco e alcuni assessori e dirigenti del comune di Follonica. «Un eventuale rinvio a giudizio per il sindaco e gli altri assessori e dirigenti colpiti da avviso di garanzia – afferma la lista civica – significherebbe che nel corso delle indagini preliminari siano stati raccolti elementi (documenti, intercettazioni telefoniche e altro) ritenuti più che sufficienti per sostenere l’accusa in un successivo giudizio.»
«Tutto questo rappresenta il modo ordinario di esercizio dell’azione penale in cui lo Stato – prosegue Follonica libera – , rappresentato dal pubblico ministero, è impegnato nel cercare di reprimere la presunta azione illecita svolta da alcuni cittadini nei confronti di altri cittadini. Il garantismo, tirato impropriamente in ballo da alcune forze politiche follonichesi, è una dottrina e un correlativo movimento d’opinione che si sono sviluppati nel corso dell’Ottocento liberale in favore del rispetto dei diritti individuali e delle garanzie costituzionali poste a tutela dei cittadini contro gli eccessi dei pubblici poteri.»
«Il termine oggigiorno ha assunto il significato più ristretto di richiamo ad una maggiore osservanza delle garanzie giuridiche nello svolgimento delle indagini e dei processi penali, al fine di tutelare adeguatamente il diritto di difesa e di libertà dell’imputato in ogni stato e grado del procedimento. Si è perso di vista – afferma ancora la civica – il fatto che in una democrazia è sempre il cittadino ad essere tutelato, essendo l’anello più debole della catena, dagli eccessi dei pubblici poteri, quando questi sfociano in abusi. Un tipico esempio di tutto questo fu il famoso caso di Enzo Tortora.»
«Di tutt’altra natura invece tutti gli altri esempi che riguardano esponenti politici che occupano importanti cariche pubbliche. Con questo vogliamo affermare che anche noi di Follonica Libera siamo ovviamente garantisti nei confronti di sindaco, assessori e dirigenti follonichesi perché, nell’eventualità di un rinvio a giudizio, abbiano un giusto processo penale nelle aule dei tribunali e siano tutelati nel poter formulare le loro tesi difensive – ribadisce Follonica Libera -, ma tutto questo non ha niente a che vedere con il fatto che si possa dare alibi per continuare ad occupare incarichi pubblici a persone sotto inchiesta per reati penali di natura non politica come l’abuso d’ufficio aggravato e il falso ideologico. In qualunque paese del nord Europa o nella stessa Spagna, non ci saremmo neppure posti il problema in quanto sarebbero stati gli stessi amministratori – conclude la civica – a rassegnare le proprie dimissioni spontaneamente.»