FIRENZE – Una commissione composta da sedici componenti: otto di designazione del Consiglio regionale (ossia il presidente dell’Assemblea o suo delegato ed i presidenti dei gruppi o loro delegati) e otto del Consiglio delle Autonomie locali. E’ quanto previsto dall’articolo 5 della legge regionale 68 del 2011, riguardante le “Norme in materia di autonomie locali”, ed è quanto deciso oggi pomeriggio – giovedì 9 agosto – nel corso della seduta congiunta tra Assemblea toscana e Cdal. Gli otto componenti di designazione del Consiglio delle Autonomie locali sono il suo presidente ed altri sette membri comunicati dallo stesso Marco Filippeschi, che hanno incontrato il voto favorevole all’unanimità. Questi i loro nomi: Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno, in qualità di presidente dell’Anci; Maurizio Bettazzi, presidente del Consiglio comunale di Prato; Lidia Bai, sindaco di Massa Marittima; Oreste Giurlani, sindaco di Fabbriche di Vallico; Andrea Pieroni, presidente della Provincia di Pisa, in qualità di presidente dell’Upi Toscana; Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze; e Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena.
Compito della commissione sarà quello di “svolgere approfondimenti al programma di lavoro comune di Consiglio regionale e Consiglio delle Autonomie, finalizzato all’elaborazione delle proposte per un complessivo riordino dell’ordinamento delle autonomie locali”. I criteri individuati per la composizione della commissione rispettano i principi di pariteticità fra le due rappresentanze, piena rappresentatività dei gruppi politici e delle componenti istituzionali delle due istituzioni.
“Questa seduta risponde all’esigenza di avviare un lavoro condiviso tra Autonomie locali e Consiglio regionale – ha spiegato il presidente dell’Assemblea toscana, Alberto Monaci, dando inizio ai lavori – per adempiere certo al dettato legislativo del decreto 95, ma anche per tenere aperto un dialogo col governo, per una ridefinizione dei parametri e delle procedure per la riorganizzazione delle Province, nel segno della cooperazione interistituzionale, che ha sempre caratterizzato i nostri rapporti”. “Credo di interpretare il pensiero di tutto il Consiglio se dico che l’obiettivo della condivisione è la bussola che dovrà orientare il nostro agire, su questo tema, nelle prossime settimane – ha continuato -, provando a riannodare i fili di un discorso che le nostre rappresentanze parlamentari, condizionate certo dalla questione della fiducia, non hanno potuto portare avanti”. Da qui una garanzia precisa: “Nessun prezzo in termini di scelte istituzionali sarà pagato al vento dell’antipolitica; non è nelle nostre corde, e soprattutto non ce lo concede la funzione cui ci hanno chiamato i cittadini; abbiamo la presunzione che, per quel che ci è concesso – ha concluso Monaci – sapremo realizzare il miglior servizio nell’interesse dei cittadini, consapevoli della necessità che da questa partita restino fuori le polemiche, le accuse, i risentimenti, in favore di una comune, concreta, collaborazione al raggiungimento del miglior obiettivo possibile”.