GROSSETO – Un viaggio nei 100 luoghi simbolo della provincia di Grosseto per provare a reagire alla crisi partendo dal confronto con le realtà produttive, economiche, sociali e culturali della Maremma. L’idea di questo tour è del presidente Leonardo Marras (nella foto) convinto che in questo provincia, come in altri territori, «la crisi è un problema serio e c’è bisogno di una riflessione che veda impegnata tutta la comunità: dalle imprese alle istituzioni, dalle associazioni al mondo della scuola».
Il tour di Marras inizierà mercoledì prossimo 9 agosto da Pitigliano dove presidente e assessori provinciali incontreranno la giunta comunale e la comunità ebraica della Piccola Gerusalemme. Una prima tappa dal valore simbolico importante. L’obiettivo del viaggio è quello di raggiungere in sei mesi ed entro la fine del 2012 cento realtà del nostro territorio. L’iniziativa prevede la visita a 50 aziende della provincia, diverse per dimensione e per produzione, dall’Amiata alla costa, per incontrare lavoratori e imprenditori. A queste si aggiungeranno “30 luoghi della società”, come le comunità religiose e le esperienze nel mondo del volontariato e della cooperazione sociale. Particolare attenzione è stata riservata alla scuola: saranno 20 gli istituti che riceveranno la visita del presidente. «Non ci sono ricette pronte per uscire dalla crisi – ha detto Marras – e per questo è importante dare una risposta tutti insieme. Tutti devono sapere che in questo momento non saranno lasciati soli. Dal confronto e da questo viaggio potranno nascere proposte e magari soluzioni».
E di soluzioni la provincia di Grosseto ne ha veramente bisogno. Gli ultimi dati del Centro per l’impiego (30 giugno 2012) parlano chiaro: in due anni si sono persi quasi tremila posti lavoro. Nel 2010 erano 21.265 gli iscritti ai centri per l’impiego della provincia; oggi sono 24.009. Dati preoccupanti sopratutto anche in considerazione di quelli relativi agli ammortizzatori sociali: fino al mese di giugno le ore di cassa integrazione autorizzate sono state più di 780 mila con un aumento significativo soprattutto per quella in deroga che interessa per la maggior parte le piccole imprese. A questi dati vanno poi aggiunti tutte quelle persone che non “transitano” dal centro per l’impiego e che sono comunque fuori dal mercato del lavoro.
E se la situazione è critica per il mercato in uscita anche per l’accesso al lavoro si registra una netta diminuzione del numero dei contratti a tempo indeterminato. Sul totale dei contratti (23.984) registrati nel 2012 soltanto il 13% è a tempo indeterminato, mentre la “formula” più utilizzata è di grand lunga quella “a tempo determinato” con una percentuale del 78%.