di Barbara Farnetani
GROSSETO – Aveva aggredito la moglie più volte, anche davanti ai figli; in un caso ne aveva fatte le spese anche il figlio maggiore, che si era messo in mezzo per difendere la madre. Beveva e picchiava, spendendo i soldi che guadagnava al bar. La moglie alla fine non ce l’ha fatta più, e dopo l’ennesima visita al pronto soccorso circa un mese fa si è rivolta alla Squadra Mobile della Questura (nella foto l’ispettore Paolo Bischeri) per denunciare il coniuge. La donna è stata subito presa in carico dalla task force antiviolenza che coinvolge Asl e Procura, e, scattato il codice rosa, sono partite le indagini degli uomini della Questura rese più difficoltose dal fatto che l’uomo, spesso, impediva alla moglie di utilizzare il cellulare.
Ieri, quando i dirigenti della Mobile hanno tentato di contattarla hanno trovato sempre il telefono staccato. La cosa ha insospettito la polizia che si è recata a casa della famiglia scoprendo subito che era il marito ad impedire alla moglie di comunicare. La donna ha fatto alcuni cenni ai poliziotti giunti ad aiutarla per far capire che la situazione era degenerata. A questo punto è scattato l’arresto e l’uomo è stato portato in carcere.
I due, 38 anni, entrambi stranieri, vivevano a Grosseto da poco più di un anno, dove erano giunti, per lavoro, dalle Marche. L’uomo però, già conosciuto alle forze dell’ordine, più che lavorare passava il proprio tempo nei bar per tornare a casa ubriaco e pronto ad alzare le mani alla minima contrarietà e lasciando la propria famiglia in uno stato di abbandono anche economico.
Adesso l’uomo è in carcere, mentre la donna, grazie al codice rosa, è entrata in un percorso dedicato, che si farà carico di aiutare lei e i suoi due figli.